Una bomba ecologica da disinnescare. Punta alla bonifica ambientale dell’intera area della discarica dell’ex Fornace “La Tranquilla”, il Comune di San Calogero. Si tratta di un’area che all’epoca del sequestro è stata definita dalla Procura di Vibo Valentia come la discarica dei veleni più pericolosa d’Europa. Il Comune si è mosso attraverso un’ordinanza a firma del sindaco Giuseppe Maruca con la quale vengono ordinate a “Enel produzione Spa”, con sede a Roma e alla quale fa capo la centrale Enel di Brindisi, una serie prescrizioni. Secondo le indagini della Procura di Vibo (il relativo processo è terminato con sentenza di prescrizione per 12 imputati) nell’area sarebbe stato provocato un vero e proprio disastro ambientale attraverso la gestione abusiva di rifiuti pericolosi provenienti per la quasi totalità dalla centrale termoelettrica di Brindisi finiti illegalmente nella discarica degli impianti di San Calogero. In particolare, da maggio 2000 a settembre 2007 sarebbero state interrate nell’area 127mila tonnellate di rifiuti tossici. La “Fornace Tranquilla”, stando alle indagini, era infatti legittimata esclusivamente a recuperare i rifiuti non pericolosi per la realizzazione di mattoni per l’edilizia, mentre in realtà i rifiuti – ritenuti invece pericolosi – sarebbero stati conferiti illegalmente in discarica. Un giro d’affari che si aggirerebbe sui 18 milioni di euro perché tanto sarebbe costato il regolare smaltimento alla centrale Enel di Brindisi da cui provenivano i rifiuti.

Le prescrizioni per Enel

Stando all’ordinanza del sindaco del Comune di San Calogero, “Enel produzione Spa” – cui fa capo la centrale Enel di Brindisi nella qualità di soggetto produttore di rifiuti speciali e conferitore presso l’ex fornace Tranquilla Srl – dovrà presentare entro 180 giorni dalla notifica dell’ordinanza, il Piano ed il programma di rimozione, con l’avvio, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti speciali sequestrati nell’ambito del procedimento penale aperto all’epoca dalla Procura di Vibo Valentia. Preliminarmente all’avvio delle attività di programmazione e rimozione dei rifiuti, l’esecutore dell’intervento nel Piano di intervento dovrà comprendere il ripristino dello stato dei luoghi (suolo e sottosuolo), con la preventiva sottoposizione dello stesso all’approvazione da parte dell’amministrazione comunale di San Calogero. Tale Piano dovrà essere inviato anche alla Provincia di Vibo Valentia, al prefetto, alla Procura di Vibo, alla Regione Calabria, all’Arpacal. Un Piano, dunque, da redigersi conformemente alle vigenti normative in materia di gestione dei rifiuti, di bonifica dei siti contaminati e di tutela delle acque superficiali e di falda da ogni rischio di inquinamento; l’intervento dovrà altresì indicare: il programma temporale ed operativo di attuazione dell’intervento; la qualità, la quantità e le caratteristiche dei rifiuti presenti; la documentazione fotografica e cartografica del sito e dell’intera area interessata; le modalità di rimozione dei rifiuti presenti; l’indicazione degli impianti autorizzati presso i quali saranno conferiti i rifiuti per il loro successivo recupero e smaltimento; gli esiti delle indagini del suolo al fine di acquisire gli elementi conoscitivi per predisporre l’eventuale progetto di bonifica. Continua a leggere su ilVibonese.it.