VIDEO | Indagati membri di Medici senza frontiere. Tra gli scali interessati: Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro. L’indagine avrebbe accertato smaltimenti illeciti in 44 occasioni per un totale di 24 mila chili di scarti a rischio infettivo
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Traffico illecito e smaltimento indifferenziato di rifiuti pericolosi. Una bufera giudiziaria si è abbattuta sulla Ong Medici senza frontiere e due agenti marittimi accusati di scaricare rifiuti pericolosi nei porti italiani come se fossero rifiuti urbani. Il provvedimento ha fatto scattare anche il sequestro preventivo della nave Aquarius e di 460 mila euro. L'indagine di Guardia di Finanza e Polizia, coordinata dalla Procura di Catania, avrebbe accertato uno smaltimento illecito in 44 occasioni per un totale di 24 mila kg di rifiuti.
Salvini: «Bene la chiusura dei porti»
E mentre il ministro dell’Interno sostiene: «Ho fatto bene a bloccare le navi delle ONG, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #portichiusi»; Msf «condanna con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius (foto Ansa)». Di più. L’Ong definisce la vicenda «sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l'ennesima volta l'azione medico-umanitaria in mare».
L'accusa riguarda anche la Vos Prudence
L'accusa nei confronti di Msf riguarda sia la Aquarius, per il periodo da gennaio 2017 a maggio 2018, sia la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla Ong tra marzo 2017 a luglio 2017. Per questo nel registro degli indagati sono finiti, oltre ad alcuni membri dell'organizzazione, anche il Centro operativo di Amsterdam che gestiva l'Aquarius e il Centro operativo di Bruxelles, che invece ha gestito e finanziato le missioni di soccorso della Vos Prudence.
Tra gli undici porti, anche tre calabresi
Sono complessivamente 24 gli indagati. Secondo l'accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero "sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia. Tra i rifiuti scaricati la procura indica «gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari» gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi.
Numerosi casi di malattie registrate a bordo
Tra gennaio 2017 e maggio 2018 dalle navi Vos Prudence e Aquarius «non è stata mai dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo» anche in presenza di «numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell'arrivo dei migranti nei porti italiani» duranti i quali sono stati «rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati» scrive la Procura di Catania nell'inchiesta 'Bordless' su indagini della Guardia di finanza.