La lettera di dimissioni è già stata trasmessa al prefetto e ai sindaci della provincia. «Sistema ingovernabile per il deficit impiantistico, spero che il mio passo indietro possa avviare una nuova fase»
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Già lo scorso 11 giugno, nell’ultima assemblea dei sindaci della comunità d’ambito, aveva minacciato di lasciare l’incarico di presidente dell’Ato rifiuti di Cosenza.
Convocato l’ufficio di presidenza
Adesso è arrivata la lettera con la quale Marcello Manna preannuncia le dimissioni. È stata inviata al prefetto, agli organi regionali, agli amministratori della provincia e sarà depositata già in mattinata all’ufficio di presidenza dell’Ambito Territoriale, appositamente convocato. Dopo la presa d’atto dell’assemblea, le dimissioni diventeranno efficaci e si potrà procedere con l’elezione di un nuovo timoniere.
Emergenza delle emergenze
«Sono convinto – scrive tra l’altro nella lettera – che un mio passo indietro potrà avviare una nuova fase amministrativa che auspico, conduca alla definizione di un sistema di gestione dei rifiuti efficiente e adeguato». Contattato telefonicamente ha poi dichiarato: «È un modo per richiamare l’attenzione sulla emergenza delle emergenze: tra un mese la Calabria scoppierà. Saremo travolti dalla spazzatura perché non siamo stati in grado di progettare il futuro».
Mancano gli impianti
I problemi sono quelli di sempre: mancano gli impianti di trattamento e le discariche di servizio. Da quasi due anni si assiste al solito refrain con 42 milioni di euro da investire e nessun luogo valido ancora individuato per la costruzione delle infrastrutture. E così si procede a vista, a colpi di ordinanze ed in regime di emergenza. Attualmente il servizio è garantito dal privato Calabra Maceri di Rende e lo scarto finisce nelle buche di Cassano e San Giovanni in Fiore. Il sistema dovrebbe reggere almeno fino a novembre.
Serve una deroga
Ma la legge adesso impone, l'estromissione dei privati dal ciclo dei rifiuti, per cui dal prossimo 30 giugno non si potrà rinnovare la convenzione con Calabra Maceri. Si sarebbe dovuto provvedere in tempo alla costruzione di impianto pubblico analogo a quello di proprietà di Crescenzo Pellegrino, il famoso Ecodistretto di cui, al momento, esiste solo il progetto sulla carta.
Se dovesse venire meno l’impianto rendese, la raccolta andrebbe in tilt ed i rifiuti si andrebbero ad accumulare agli angoli delle strade. Per questo serve una ordinanza regionale in deroga alle norme.
Senza via d’uscita
Quella della deroga sembra l’unica strada praticabile. Nel frattempo neanche il commissario ad acta, Ida Cozza, nominata dalla Regione proprio per sostituirsi all’Ato ed individuare il sito in cui allocare l’Ecodistretto, da dicembre scorso non ha compiuto passi in avanti in questo senso.
Insomma, la provincia di Cosenza sta pagando a caro prezzo, in termini di inefficienza del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, l’inerzia istituzionale alla quale Manna, vorrebbe adesso con le dimissioni, dare una scossa.