In tema rifiuti, il presidente dell'Ato di Cosenza, Marcello Manna, ha chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Roberto Occhiuto «per l'individuazione immediata di soluzioni alle attuali criticità del sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani». «Purtroppo, nonostante la radicale modifica apportata al sistema amministrativo degli ambiti territoriali con la Legge regionale n. 10 del 20 aprile scorso - afferma Manna nella missiva ad Occhiuto - il sistema impiantistico pubblico-privato a servizio dell'Ambito territoriale della provincia di Cosenza, deficitario per l'inadeguatezza o mancanza degli impianti di trattamento e dei bacini di conferimento dei rifiuti, non risulta ancora oggi idoneo a garantire la gestione del servizio pubblico essenziale di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e le spese per lo smaltimento gli scarti del trattamento dei rifiuti urbani residuali dalla raccolta differenziata presso impianti extra regionali sono diventate insostenibili per gli enti associati».

 

In occasione «dell’Assemblea d'ambito di lunedì scorso è stata unanimemente riconosciuta la necessità di promuovere ogni possibile azione per il miglioramento delle condizioni impiantistiche e la soluzione delle criticità che generano un continuo stato di emergenza del sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. L'Assemblea – specifica Manna - ha demandato ai membri dell'Ufficio di presidenza il compito di confrontarsi con i rappresentanti dell'ente regionale e con il commissario straordinario dell'Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria per determinare quali attività condurre per superare, soprattutto, la stagione estiva iniziata tra difficoltà di raccolta, nonostante l'intervento 'extra ordinem' del presidente della Provincia di Cosenza».

 

Per Manna «i periodi commissariali, incluso il presente e non per mancanze degli stessi commissari, non hanno portato ad alcuna soluzione: è stato generato un sistema di gestione iniquo e certamente non premiale per quei comuni che raggiungono percentuali di raccolta differenziata; non è stato individuato il sito per la realizzazione dell'ecodistretto; non sono state condotte le procedure per l'attivazione della discarica di servizio di località San Giovanni in Fiore e né, tanto meno, sono state risolte le criticità che in ogni periodo estivo portano all'inefficacia e inefficienza del sistema di gestione dei rifiuti».

 

«L'intervenuta norma regionale - dice ancora il presidente dell’Ato Cosenza - ha interrotto, peraltro, il processo di trasformazione dell'Ato Cosenza in consorzio (nelle forme dell'azienda speciale prevista dall'art. 114 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267). Cosicché l'unico organo di indirizzo che attualmente riesce regolarmente a riunirsi, l'Ufficio di Presidenza, non avendo i poteri di un consiglio di amministrazione, può solo proporre all'Assemblea d'ambito le eventuali modifiche dei contratti necessarie al corretto funzionamento del sistema di raccolta. L'Ufficio Comune, generalmente costituito dal solo direttore, tra l'altro non impegnato esclusivamente nella gestione di questo ruolo, non ha una struttura adeguata alla gestione del complesso sistema amministrativo. Il quadro tecnico-amministrativo è reso ancora più contorto dal periodo transitorio introdotto dalla Legge regionale 10: l'incertezza dei termini temporali di subentro della piena gestione commissariale e la difficoltà a comprendere l'effettivo ruolo dei comuni e degli organi dell'Ato hanno creato un clima di sfiducia nelle istituzioni, aggiungendo ulteriori criticità al già compromesso sistema amministrativo e generando ulteriori problemi sui territori».