L'unica soluzione percorribile è trasportare i rifiuti fuori regione. La nuova ordinanza emanata questo pomeriggio dalla presidente della Regione, Jole Santelli, è perentoria: le comunità d'ambito di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e la città metropolitana di Reggio Calabria porterenno gli scarti di lavorazione in impianti extraregionali «in via d'urgenza e per un periodo non superiore a 90 giorni».

 

Come anticipato questo pomeriggio da LaC News 24, il nuovo provvedimento varato dalla giunta avrà una durata temporale limitata: solo per la stagione estiva e per guadare un'emergenza che sta travolgendo la Calabria da nord a sud.

I contratti li firma la Regione

Sarà la stessa Cittadella a procedere "in sostituzione" degli Ambiti territoriali ottimali sottoscrivendo i contratti con gli impianti fuori regione e anticipandone i costi. Proprio in tal senso, viene dato mandato al dipartimento Ambiente di definire la «quota parte da recuperare del costo sostenuto per il trasporto e il conferimento dei rifiiuti fuori regione» che poi sarà accollato in una fase successiva ai Comuni. 

 

 

Ma non è tutto. Una buona parte di rifiuti resterà in Calabria, stoccati in ecoballe e accatastati nell'area della discarica di San Giovanni in Fiore. Una ipotesi che era stata già prevista, ma solo in ultima analisi, anche nella precedente ordinanza. Evidentemente, la disponibilità in impianti extraregionali non consentirà di assorbire i quantitativi di rifiuti accumulati per strada in settimane e settimane di mancata raccolta.

 

E così spunta la soluzione estrema di stoccare i rifiuti e accantonarli provvisoriamente nella discarica cosentina in attesa di trovare una nuova valvola di sfogo. In ragione di ciò si chiede al Consorzio Valle Crati, proprietario della discarica di San Giovanni in Fiore di presentare la documentazione tecnica e amministrativa in materia ambientale per poter effettuare in piena sicurezza lo stoccaggio dei rifiuti per una durata non superiore a 120 giorni.