Da cinque mesi si attende il rilascio di un certificato utile alla realizzazione di una delle tante discariche pubbliche. La misura della farraginosità della burocrazia regionale sta tutta in un carteggio che l'Ambito territoriale Catanzaro ha intrattenuto in questi mesi con la Regione. Sullo sfondo l'emergenza rifiuti che da anni tiene sotto scacco la Calabria, sprovvista di un sistema pubblico per la gestione e lo smaltimento dell'immondizia che la costringe ciclicamente a usufruire dei servizi garantiti dal "partner" privato.

Vie preferenziali?

E forse non era una riflessione del tutto inopportuna quella espressa dalla presidente della Regione, Jole Santelli, nella famosa nota dello scorso 13 maggio quando chiedeva conto agli uffici regionali dei ritardi accumulati nell'avvio delle procedure per la realizzazione delle discariche pubbliche. In quella comunicazione Santelli si opponeva ad un nuovo ampliamento della discarica privata di Crotone  - per 75mila tonnellate - anche sulla scorta della considerazione che: «Le procedure amministrative per l'utilizzo delle discariche pubbliche, risultano cronologicamente avviate prima di quelle presentate dalla struttura privata».

La burocrazia farraginosa

E se spesso le responsabilità sono condivise, è altrettanto vero che la burocrazia regionale non ha certo favorito questo processo. Non almeno nel caso della realizzazione della nuova discarica a servizio dell'impianto di trattamento dei rifiuti di Catanzaro. Nei mesi successivi all'emanazione della prima ordinanza, quella firmata nel settembre 2019 dall'ex governatore Mario Oliverio, gli uffici dell'Ato Catanzaro inviano una lettera al dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari.

 

L'oggetto è la "richiesta urgente" della certificazione dei vincoli gravanti sulle aree oggetto dei lavori. Nell'ordinanza presidenziale l'Ato catanzarese viene sollecitata «entro trenta giorni ad individuare il progettista dell'ampliamento della discarica in località Alli» ed entro sessanta giorni «a trasmettere il progetto definitivo completo della documentazione tecnico amministrativa per acquisire il rilascio della Via e dell'Aia». Ebbene, l'11 dicembre 2019 parte da Catanzaro alla volta della Cittadella la richiesta per ottenere il certificato utile al completamento della progettazione. 

Richiesta mai evasa

La richiesta non è mai stata evasa. Numerose le pec di sollecito, l'ultima delle quali porta la data del 21 maggio scorso. Ma se la prima richiesta era chiamata ad ottemperare all'ordinanza firmata da Mario Oliverio, quella odierna quella più recente emanata dalla presidente Jole Santelli: «Presentare entro venti giorni il progetto relativo all'ampliamento volumetrico della discarica di località Alli per circa 130 metri cubi». L'ordinanza risale al 20 maggio, la pec di sollecito agli uffici regionali quella del giorno successivo: il 21 maggio: «L'assenza della richiesta di certificazione non consente a questo ufficio l'avanzamento dell'iter progettuale di livello definitivo per la realizzazione della discarica di servizio dell'ecodistretto di Catanzaro»