Dopo aver “creato” una discarica abusiva nell’area della Cittadella regionale che è finita anche alla ribalta nella televisione nazionale, continua il rapporto complicato dell’Amministrazione con la gestione dei rifiuti. Il nuovo exploit riguarda la “gestione” degli ingombranti. Da giorni – segnala il sindacato Csa-Cisal in una nota– si sta registrando un anomalo accumulo di stampanti non funzionanti, vecchie scrivanie, computer e sedie. Il tutto a pochi metri dalla “discarica” che ormai si è consolidata.

 

«Il personale della ditta delle pulizie della Regione – riferisce il comunicato - è spesso indaffarato a trasportare materiale in disuso dall’interno degli uffici (anche durante l’orario di lavoro) verso l’esterno. Il trasporto avviene con gli ascensori e con i carrelli della spesa». Tant’è, fa rilevare il sindacato «il cumulo di ingombranti è ormai ragguardevole, tanto da aver formato un assembramento selvaggio che ormai arriva vicino al ciglio stradale».

Così, rimarca Csa-Cisal: «Più che un’istituzione pubblica, sembra un grande magazzino alle prese con le pulizie di primavera. È mai possibile che si debba assistere a queste scene? È mai possibile che si usi questo metodo per smaltire gli ingombranti in Regione Calabria? Che esempio si dà all’esterno, quando sappiamo tutti quanto controverso e delicato sia il tema dei rifiuti nella nostra regione? Non si poteva concordare con la ditta preposta al ritiro del materiale a Catanzaro un giorno preciso per evitare questi trasporti negli uffici e relativi cumuli all’esterno di ingombranti? Con il maltempo che si è registrato nelle ultime ore, in che condizioni saranno quei rifiuti che ormai stazionano da giorni all’esterno senza alcuna copertura».

 

«Siamo alle solite - insiste il sindacato - all’interno della Regione non c’è alcuna regola, nessuna capacità di coordinamento e di gestione nemmeno di una banale attività come disfarsi del materiale non più funzionante. Speriamo soltanto che non arrivi qualche provvedimento punitivo delle autorità competenti con annessa figuraccia».