«Non hanno avuto la decenza di avvertire il sindaco della città. Questa è un’anomalia, una cosa scandalosa e vergognosa. Se qualcuno pensa di risolvere il problema dei rifiuti calabresi utilizzando ancora una volta Crotone ha sbagliato. Difenderemo questa discarica con tutte le nostre forze». Così Vincenzo Voce nel corso del presidio permanente presso il sito di Columbra, gestito dal gruppo Sovreco, all’indomani dell’ordinanza della Regione che prevede il conferimento degli scarti prodotti dagli impianti regionali nella discarica privata crotonese.

«Crotone non può essere la pattumiera della Calabria – ribadisce il sindaco – Negli ultimi cinque anni hanno conferito qui i rifiuti di tutta la Regione, è mancata la programmazione. Se in questi cinque anni non hanno costruito impianti, non hanno risolto il problema, adesso c’è una bomba che rimane in mano ai cittadini calabresi e in particolare ai crotonesi, che avevano discariche per milioni di metri cubi e da qui a breve si ritroveranno con un pugno di mosche in mano. Pagheranno centinaia e centinaia di euro per i conferimenti fuori regione».
Lo spazio individuato dalla Regione è quello destinato ai rifiuti pericolosi e non, destinato per lo smaltimento delle scorie della bonifica dell'ex area industriale: «Ogni tonnellata di rifiuti di altre province che verrà smaltita sarà una tonnellata di veleni in più che resterà sul territorio» avverte Voce.

Negli ultimi giorni gli stessi comuni dell’Ato di Crotone hanno avuto problemi di conferimento. Era stata trovata una soluzione tampone che avrebbe dovuto prevedere lo smaltimento degli scarti del selezionatore di Ponticelli nella discarica di Lamezia Terme e al termovalorizzatore di Gioia Tauro: «C’era un accordo, ma di fatto non siamo riusciti a portare neanche una tonnellata a Gioia Tauro, ne abbiamo portate pochissime a Lamezia e adesso vogliono rifilare questa della supposta ai crotonesi».

Sul posto, fin dalle prime ore della mattina, anche la Giunta comunale, diversi consiglieri e alcuni sindaci della provincia. Presenti infatti il sindaco di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga, quello di Caccuri Marianna Caligiuri e il primo cittadino di  Roccabernarda, Nicola Bilotta. Insieme a loro anche don Pasquale Aceto, direttore dell'Ufficio della pastorale sociale e del lavoro della Diocesi. Ma per Voce serve anche la presenza dei cittadini perché «è vero che questa è una discarica privata, ma il disagio lo paga il territorio. I residui di volumi che restano devono essere utilizzati dai crotonesi».

Il sindaco non intende retrocedere e avverte: «Questa protesta continuerà, qua camion di altre province non ne arriveranno, devono scaricare solo i mezzi dell’Ato Crotone. È bene che se lo mettano in testa il presidente Spirlì, l’assessore De Caprio e il dirigente del settore Ambiente»