VIDEO - Il primo cittadino della città pitagorica e presidente dell'Ato si è recato a presidiare la discarica di Columbra dove dovrebbero arrivare gli scarti degli impianti regionali
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«Crotone non può essere considerata la pattumiera della Calabria». Il sindaco Vincenzo Voce annuncia battaglia contro l’ordinanza della Regione Calabria, che ha autorizzato i conferimenti dei rifiuti provenienti da tutto il territorio regionale nella discarica Columbra gestita dal gruppo Sovreco.
Il primo cittadino si è recato davanti all’impianto insieme ai componenti della sua Giunta per presidiare il sito. «L’ordinanza della Regione è inaccettabile. Non si possono occupare spazi destinati alla bonifica» ha scritto in un post su Facebook. Insieme al primo cittadino della città di Pitagora, presenti al presidio anche Marianna Caligiuri, sindaco di Caccuri e Nicola Bilotta, sindaco di Roccabernarda
La vicenda
Proprio nei giorni scorsi, l’Ato Crotone era stato autorizzato a conferire gli scarti del selezionatore di Ponticelli al termovalorizzatore di Gioia Tauro, oltre che nella discarica di Lamezia Terme, ma si sono verificate criticità nella gestione della filiera che ne hanno di fatto impedito il conferimento. In città la situazione rifiuti è diventata esplosiva, con cassonetti pieni e spazzatura per strada. Proprio ieri, aveva annunciato Akrea, la raccolta è ripresa ma non a pieno regime.
L'ordinanza
Poi, nella tarda serata di ieri, la decisione del presidente ff della Regione, Nino Spirlì, di ordinare «alla società Sovreco spa di accettare nella discarica “per rifiuti pericolosi e non”, sita in località Colombra nel Comune di Crotone, autorizzata all’esercizio con il decreto del dirigente generale della Regione Calabria n. 17770 del 13 novembre 2008 e successive modifiche e integrazioni, i rifiuti non pericolosi codici eer 19.12.12, 19.05.03 e 19.05.01 prodotti dagli impianti di trattamento regionali pubblici e privati al servizio del circuito pubblico, sino a un quantitativo massimo di 600 tonnellate al giorno, con durata fissata al 30 settembre 2021». Provvedimento che ha scatenato l’ira del sindaco Voce.