La melina portata avanti per oltre un anno in seno all'Ato 1 Cosenza, non convince le opposizioni di Rende. A mezza bocca sia Sandro Principe, sia Mimmo Talarico, lasciano intendere di nutrire un sospetto: dietro l'incapacità dei sindaci nel determinarsi sulla indicazione del sito in cui costruire l'Ecodistretto, tanto da costringere la Regione alla nomina di un Commissario ad acta, potrebbe esserci la volontà di un non meglio identificato gruppo di potere, di individuare il luogo in cui allocare l'infrastruttura, necessaria per superare l'emergenza rifiuti, proprio nel comune del Campagnano. Oppure in un'area limitrofa come, ad esempio, la zona industriale di Castrolibero collocata a ridosso delle contrade rendesi di Surdo e Saporito.

Ordine del giorno in consiglio

Per sgombrare il campo da questa ipotesi, definita da Talarico sciagurata, parte dei gruppi di minoranza chiederanno al consiglio, in apertura dell'assemblea già convocata per domani 13 dicembre, di votare a favore di un documento in cui viene espressa contrarietà alla costruzione della piattaforma. Un modo per mettere sull'avviso il Commissario ad acta Ida Cozza, ma anche per stanare il sindaco Marcello Manna, incidentalmente anche presidente dell'Ambito Territoriale Ottimale. Se dovesse opporsi, ammetterebbe implicitamente di essere disposto ad acconsentire all'idea. O comunque a non escluderla a priori.

«Abbiamo già dato»

Le opposizioni hanno annunciato la loro iniziativa nel corso di una conferenza stampa, coordinata dal segretario della Federazione Riformista Rendese Lorenzo Principe, alla quale sono intervenuti anche i consiglieri Enrico Monaco, Rossana Ferrante e Franco Beltrano, oltre ai già citati Mimmo Talarico e Sandro Principe. Presente inoltre Eugenio Covello dell'associazione Attiva Rende, mentre non hanno potuto partecipare ma hanno manifestato comunque la loro adesione, i consiglieri Annarita Pulicani e Andrea Cuzzocrea. «Chiediamo a tutto il consiglio comunale ed ai cittadini di opporsi alla costruzione di un Ecodistretto nel territorio di Rende - ha affermato tra l'altro Mimmo Talarico - Non perché siamo portatori di una cultura localistica: siamo consapevoli che la questione ambientale riguarda tutti e tutti dobbiamo farci carico nella ricerca delle soluzioni. Però diciamo in maniera ferma e convinta che Rende ha già dato. Abbiamo infatti un impianto privato della Calabra Maceri, un impianto consortile per la depurazione, una centrale a biomasse, senza dimenticare le aree dell'ex Legnochimica e dell'inceneritore ancora in attesa di bonifica. Si tratta di una serie di criticità ambientali che non ci consentono di ospitare ulteriore impiantistica».

«Manna come Ponzio Pilato»

Una preoccupazione condivisa anche da Sandro Principe: «Come Ponzio Pilato, Manna si è lavato le mani di una decisione importante. Nel corso delle tante assemblee dei sindaci, l'unica ipotesi concreta era stata quella di Morano Calabro, poi tramontata per le resistenze dei cittadini locali. Per fortuna - aggiunge l'ex Sottosegretario di Stato - perché con tante lande desolate che abbiamo in provincia di Cosenza non credo che il posto migliore fosse quello situato nel Parco del Pollino a due chilometri da uno dei borghi più belli d'Italia. Rende - ha aggiunto Principe - sta già pagando un prezzo, per avere ospitato grandi opere al servizio delle esigenze della provincia e della Regione, senza ricevere particolari beneficio né sotto il profilo della qualità dei servizi di pulizia, né a livello di incasso di una qualche royalty». Ecco l'intervista che ha rilasciato al nostro network