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Il prossimo 17 aprile il popolo italiano è chiamato a pronunciarsi sulla questione delle trivelle in mare. Si tratta di un referendum abrogativo la cui indizione ,avvenuta attraverso la decisione di nove Consigli Regionali segna un passo importante nella storia del regionalismo italiano. Una occasione decisiva che, oltre a riguardare il merito dei quesiti, è legata intrinsecamente all’istituto stesso del referendum e, con esso, all’esercizio della democrazia diretta. Sono fermamente convinta che in un momento così cruciale per la vita democratica del nostro Paese, supportare e garantire la possibilità di espressione dal basso sia un dovere civico, che ci riguarda tutti da vicino. disertare questo appuntamento significherebbe anche contribuire all’indebolimento dell’istituto stesso del referendum, concepito dai nostri padri costituenti proprio per dare la possibilità ai cittadini di esprimersi su temi fondamentali della vita del nostro Paese. Gli italiani devono poter esercitare questo diritto, devono poter esprimere il loro parere senza che questo processo democratico venga turbato da chicchessia. Ritengo doveroso dunque andare a votare il prossimo 17 aprile per dare valore e significato al grande lavoro che si è perfezionato con la richiesta di Referendum abrogativo da parte dei Consigli Regionali. Una operazione dunque che è partita dal basso e che è stata intercettata dalle Regioni le quali , a loro volta hanno dato senso all’istanza forte proveniente dalle popolazioni interessate dalla problematica delle trivellazioni. Nel suo iter di approvazione il referendum ha superato, sia pur in parte, gli scogli della Cassazione e della Corte Costituzionale ed il 17 Aprile il suo svolgimento deve essere assicurato in maniera democratica. Come Assessore all’Ambiente sento il dovere e la responsabilità di fare un appello a tutti gli elettori calabresi affinchè domenica prossima proprio da questa nostra Regione, troppo spesso balzata agli onori delle cronache per l’alto tasso di illegalità, dimostrando senso civico vadano a votare, manifestando liberamente la propria volontà.