Il consigliere del Pd chiede che siano messi a confronto le modalità e i risultati dei campionamenti in modo da capire il perché di esiti differenti: «I calabresi hanno il diritto di conoscere la verità»
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«In relazione alla qualità delle acque del mare calabrese, in questi ultimi giorni a mio avviso si sta generando tanta, troppa confusione. E proprio perché quello della depurazione è in questo periodo un tema molto dibattuto e delicato, credo sia il caso di fare al più presto un po’ di chiarezza». È quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci.
«In effetti, analizzando i risultati dei campionamenti effettuati da Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) – prosegue – nelle ultime settimane davanti alle nostre coste e confrontandoli con quelli riportati da Goletta Verde di Legambiente, sorgono alcuni dubbi. In particolare, in 11 località di varie province calabresi, i dati riportati dai due laboratori sono assolutamente contrastanti. In queste zone, infatti, se Arpacal parla di qualità delle acque eccellente (7) o scarsa (4), quindi con qualche aggiustamento da fare, nella stessa zona e più o meno nello stesso periodo di riferimento, Goletta Verde riporta un giudizio molto più preoccupante, con un mare “fortemente inquinato».
«Non c’è nessuna volontà di mettere in dubbio la qualità del lavoro effettuato da Arpacal, ma credo che occorra tenere presente i dati riportati da Goletta Verde, che da tanti anni svolge un lavoro prezioso per la salvaguardia dell’ambiente nel nostro Paese – aggiunge Alecci –. Per questo motivo credo che la Regione Calabria dovrebbe convocare al più presto i referenti di Legambiente, per confrontare modalità e risultati dei campionamenti svolti in modo da capire il perché di dati così diversi, per effettuare magari nuovi campionamenti e programmare per tempo i giusti interventi laddove necessari».
«È un lavoro che non può essere rimandato – conclude il consigliere dem – poiché i turisti, così come i calabresi hanno il diritto di conoscere quale sia la verità sulla qualità delle acque in cui fanno il bagno insieme ai loro bambini. Dati così contrastanti generano solo tanta confusione».