La protesta di stamane si è conclusa con un tuffo in mare piuttosto piacevole tutto sommato rispetto alle alte temperature di fine settembre. Ma prende quota l'avversione sociale ed istituzionale nei confronti del primo di tanti progetti che intendono installare enormi torri eoliche nel Mare Jonio. A Squillace Lido, centro catanzarese del Golfo omonimo, centinaia di persone si sono ritrovate prima sul lungomare e poi in spiaggia per il rito beneaugurante. Prima del momento oratorio, ai microfoni di LaCNews24.it,  il rappresentante del coordinamento di associazioni che fanno capo a Controvento ha fatto severe ed inquietanti accuse.

Problema peggiorato 

«Le redini della transizione ecologica in questo momento - ha detto Valentino Santagati - sono in mano a un settore economico privato rampante e non sono quindi un servizio pubblico essenziale gestito da un ente collettivo. La cosa sta rovinando gli eco-sistemi e quindi sta peggiorando il problema ecologico invece di affrontare la situazione in modo risolutivo. Il nostro impegno è quindi quello di ripristinare correttamente la questione». 

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Ed è solo il primo progetto...

«In questo momento la situazione del Golfo di Squillace è davvero preoccupante - ha dichiarato il sindaco di Squillace Enzo Zofrea -  Ci sono ben sei richieste di autorizzazioni per altri tanti parchi eolici off shore. Se venissero tutti approvati sarebbe, il nostro mare sarebbe completamente circondata da turbine eoliche. Queste pale andrebbero ad impattare anche sulle nostre spiagge con cavidotti che potrebbero creare danni irreparabili per il nostro territorio e per la nostra economia turistica. Tenente presente che ogni cavidotto pretende cento metri di spiaggia inibita a destra ed altrettanti a sinistra con grave pregiudizio dello sviluppo balneare».

«Nessuno pensi a Calabria da conquistare»

Per il capoluogo di regione presente la vicesindaca Giusi Iemma: «Non siamo pregiudizialmente contro l'energia prodotta da fonti rinnovabili, come tutti gli atti amministrativi del Comune di Catanzaro dimostrano ma questa realizzazione - ha detto la delegata alle Politiche del Mare del sindaco Fiorita - confligge con la nostra idea di sviluppo dell'area costiera. Non consentiremo a nessuno di fare della Calabria una terra di conquista». 

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Solidarietà dall'entroterra

Tanti i sindaci presenti tra cui quelli di zone interne come Petrizzi ed Amaroni. «La presenza di molti amministratori la dice a lunga per dire no a questo che secondo noi è uno scempio veramente che va a distruggere il nostro eco- sistema. Siamo qui - hanno detto Luigi Ruggero e Giulio Santopolo - anche noi perchè i nostri territori hanno già dato pure parecchio e quindi è importante essere tutti insieme a difendere il nostro territorio».

Pretendiamo rispetto

Tra le associazioni aderenti Italia Nostra Soverato-Chiaravalle. «Chiediamo semplicemente il rispetto per la nostra terra, chiediamo rispetto per la comunità calabrese - ha detto una combattiva Angela Maida -  una distribuzione equa delle rinnovabili e l'utilizzazione di tutte le superficie possibili come quelle che indica il Sispra, allo scopo di non consumare altro suolo».