Mentre in Sila milioni di processionarie dormono in attesa di schiudersi in primavera e divorare gli alberi, vediamo cosa si sta muovendo, al livello regionale, per arginare questa invasione che rischia di compromettere, in modo grave, l’ecosistema di un territorio preziosissimo. Per il commissario straordinario di Calabria Verde (l’Ente strumentale della Regione che ha il compito di assolvere a tutti gli interventi sul territorio nel campo della forestazione e della difesa del suolo), Giuseppe Oliva, è un fenomeno ciclico. «Ogni venticinque anni si ripropone questo problema, l’innalzamento del clima ne favorisce la moltiplicazione». Ciclico o no, sta di fatto che qualcosa va fatta per forza o qualcuno potrebbe farsi male.

In sintesi ci sono 3 milioni di euro previsti in arrivo dal Ministero, una Commissione tecnica scientifica al lavoro dalla scorsa primavera, e un Ente, Calabria Verde, a disposizione per impiegare le risorse. Andiamo per ordine.

Commissario Oliva, in poche parole, che rimedio avete pensato di mettere in atto per arginare questa eccessiva proliferazione di processionaria?

«Ora vedete i bozzoli ma nel giro di un mese, un mese e mezzo, le larve scenderanno nel terreno e noi lì saremo già pronti ad attivarci: abbiamo un progetto in cantiere e ci sono già le forniture per agire nei centri centri abitati e nelle strade trafficate».

Ma il problema non è solo nelle città, qui parliamo di migliaia e migliaia di alberi sparpagliati in tutta la Sila.

«Le azioni su larga scala, noi di Calabria Verde non siamo nelle condizioni di poterle fare. Le risorse che ci ha dato lo Stato sono quelle. Ora vedremo con la Regione come fare».

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