Nato a servizio dell’area industriale di Saline Joniche il porto di contrada Sant’Elia non è mai entrato in funzione. Errori nella sua realizzazione, poi, ne hanno accentuato l’insabbiamento mentre lo stato di abbandono in cui è finito ha fatto si che una mareggiata demolisse uno dei moli e trasformasse l’invaso portuale in un’isola di sabbia.

 

Sono passati 37 anni dall’ultima volta in cui le torri faro del porto di Saline Joniche illuminarono l’area portuale. Dal primo al nove giugno le grosse lampade poste a oltre 50 metri di altezza illumineranno la pista “Villeneuve” sulla quale sfrecceranno i bolidi del “Motorshow dei due mari”.  Per otto giorni quello che doveva essere una struttura portuale al servizio della ex Liquichimica tornerà a vivere. Ma dopo? Dal 10 giugno tutto tornerà come prima e sul porto salinese si spegneranno le luci.  Questo è quello che non vorrebbe il sindaco di Montebello Ionico Ugo Suraci. Il primo cittadino di Montebello Ionico è convinto che la struttura portuale possa essere rimessa in sesto e resa fruibile, come fu per pochissimo tempo, alla marineria locale e ai turisti di passaggio.

Qualche obiezione potrebbe arrivare dagli ambientalisti che hanno chiesto la bonifica dell’area della ex Liquichimica e che, da quando il porto è completamente insabbiato, stanno registrando la rinascita dell’arenile di Saline Joniche. Ma il sindaco Suraci chiede una sorta di risarcimento per un’area che in questi anni è stata maltrattata e abbandonata.

Il politico montebellese, infatti, dal microfono della conferenza stampa di presentazione del “Motorshow dei due mari” ha chiamato in causa la Regione e l’amministrazione della Città metropolitana di Reggio Calabria, chiedendo a coloro che gestiscono la cosa pubblica in provincia e a Catanzaro di promuovere degli interventi di rifacimento e messa in sicurezza del porto salinese. Il turismo, declinato in chiave culturale, sportiva ed enogastronomico, potrebbe essere la chiave di volta di questa fetta di Area grecanica.