Operatori e turisti imbufaliti davanti all'incuria in cui sta sprofondando la cittadina turistica vibonese: «Ora basta, è il momento di agire» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Località Prangi a Pizzo, ex lido Isidoro. Ecco lo spettacolo indecoroso che si presenta ai villeggianti che in questi giorni affollano una delle spiagge vibonesi. Cumuli di rifiuti di ogni genere danno il benvenuto facendo a pugni con la bellezza della Costa degli dei. Un’immagine rovinata dalla micro discarica a cielo aperto che fa da indecorosa cornice al paesaggio.
Dietro allo scempio la mano degli incivili ma anche la noncuranza degli amministratori locali che dovrebbe provvedere a far rimuovere i cumuli di spazzatura che hanno trasformato una delle spiagge più belle di Pizzo in pattumiera. Ma l’immondizia non è l’unico problema.
Il mare sporco
A preoccupare sono le acque verdastre, con chiazze marroni e bollicine poco rassicuranti. Impossibile per i villeggianti fare il bagno a mare e altrettanto impossibile rimanere sotto l’ombrellone con le temperature di questi giorni che sfiorano i 40 gradi. Per il commissario straordinario del comune di Pizzo, Antonio Reppucci, la colpa, questa volta, non sarebbe del depuratore sotto sequestro da oltre un anno. Neppure delle 19 pompe di sollevamento malfunzionanti come lui stesso aveva denunciato in un’intervista di qualche mese addietro sulle nostre testate. «Funziona tutto regolarmente, – spiega – anche perché c’è una ditta incaricata della gestione e del controllo dell’impianto». Le cause dell’inquinamento devono dunque essere ricercate altrove, anche perché non si tratta solo del fenomeno delle eutrofizzazioni delle alghe, ma di fogna come dimostrano i numerosi video registrati dai bagnanti ormai esasperati. E non si contano le segnalazioni alla capitaneria di Porto di Vibo Marina e al Comune di Pizzo.
Gratteri, la soluzione al problema
Una protesta che ha trovato un punto di sfogo sui social. Tra i numerosi commenti, anche quello dell’imprenditore Pippo Callipo. Il re del tonno scrive: «la soluzione al problema ha un solo nome: Nicola Gratteri». E non è il solo ad essersi rivolto al procuratore di Catanzaro affinché faccia luce su una vicenda che sta affossando la già fragile economia di un territorio a vocazione turistica, che a fatica si sta risollevando dagli effetti del Covid.
Sulla questione interviene anche Maurizio Greco, coordinatore del Csv Calabria, sede di Vibo Valentia, che invita «commercianti e operatori turistici ad abbassare le saracinesche delle proprie attività in segno di protesta contro le condizioni del “nostro” mare», aggiungendo infine la necessità di «avviare un’assemblea permanente al Comune e andare in massa alla Capitaneria di Porto per chiedere spiegazioni».
Vibo Marina, altra spiaggia stesso mare
Condizioni di degrado che non risparmiano neppure la vicina Vibo Marina, anche in questo caso le immagini sono eloquenti. «In località Pennello – scrive una lettrice – la situazione è a dir poco imbarazzante». Invano ha raggiunto diverse spiagge «nella speranza di trovare l’acqua pulita ma immancabilmente è verdastra, con sassi viscidi e micro plastiche galleggianti. Questa situazione – conclude – non è più sostenibile, siamo stufi di questo degrado!».