VIDEO | La seconda meta più visitata della Calabria è interessata da un cantiere per contrastare l'erosione costiera che però non si ferma
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La chiesetta di Piedigrotta, a Pizzo, è tra i manufatti di pregio storico danneggiati dalle recenti mareggiate e ora è forte il rischio che cadano nel dimenticatoio i lavori urgenti che serve pianificare. La città infatti è decapitata nella sua guida amministrativa, dopo l’arresto del sindaco Callipo a seguito dell’operazione Rinascita-Scott, e c’è il rischio che diventi una piccola Venezia insidiata dalla furia del mare e trascurata.
Le due giornate in cui la natura si è dimostrata distruttiva, rendono questa perla una città sospesa. È inservibile il molo che ricorda i fasti storici ed economici della marineria locale, ma la situazione di maggiore rischio è a Piedigrotta che, dopo il museo di Reggio Calabria che ospita i bronzi di Riace, è la meta culturale più visitata in Calabria.
L’erosione è evidente, l’acqua arriva fino al manufatto, già al centro di un cantiere aperto in precedenza grazie ad un finanziamento di 400mila euro. Il mare ha distrutto la storica scalinata che collegava la spiaggia e la chiesetta costruita dentro la roccia di arenaria. I lavori sono in corso per ridurre rischi frana pregressi e puntellare il tetto dell’edificio, ma quello che ha fatto il mare – mettendo a rischio le fondamenta del manufatto – rende necessari altri interventi.
«Nell’ultimo sopralluogo fatto – spiega il vicesindaco Maria Pascale – è emersa la necessità di una rifioritura dei pennelli». Le lingue di massi che si sporgono nel mare sembrano insufficienti infatti ma il loro potenziamento è una prima opera da fare al più presto. Il mare le ha oltrepassate senza difficoltà alla vigilia dell’ultimo Natale, tenendo ora tutti col fiato sospeso. Anche l’assessore Fabrizio Anello lancia l’allarme: «C’è il rischio che un’altra mareggiata, questa volta, faccia entrare l’acqua dentro la chiesa».