Mancanza di igiene, assenza di manutenzione e di interventi su strade, aree verdi e soprattutto su fossi di scolo e torrenti. È la condizione in cui versa gran parte del territorio di Corigliano Rossano, soprattutto nelle aree periferiche. C’è preoccupazione tra la gente, cavalcata ovviamente dalle forze politiche che ne dare voce alle istanze dei cittadini, amplificano – ovviamente – i lati oscuri post fusione.

La Lega Salvini rimbrotta la macchina burocratica 

Sia chiaro, niente e nessuno può mettere in discussione il grande processo amministrativo nato dall’unificazione dei due maggiori comuni dell’area urbana sibarita né tra la gente si avvertono tentennamenti. Certo è, però, che questo patrimonio di consensi, convinzioni ed entusiasmi espressi dai cittadini nelle urne, il 22 ottobre scorso, non può essere disperso per colpa del lassismo degli uffici o, come ribadito dallo stesso coordinatore cittadino di Lega Salvini Rossano, Paolo Lamenza, di «qualche ex amministratore contrario alla fusione» che ancora continuerebbe ad aggirarsi «senza titoli» nei meandri della macchina comunale per dare indicazioni.

«Ci sono tante bombe ecologiche da disinnescare»

La stessa Lega che torna, a gran voce a chiedere lumi alla commissione prefettizia di Corigliano-Rossano «circa la pulizia degli oltre 30 Km di costa». O ancora – dice Lamenza - «sui ritardi accumulati nella pulizia del verde pubblico, che mettono a rischio la stagione turistica e balneare. Così come la manutenzione della condotta sottomarina del depuratore di Sant’Angelo, pericolosamente minata in più parti e senza prospettive di intervento; oppure la bomba ecologia della discarica Bucita sulla quale è calato un preoccupante silenzio, per finire alla frana che dal 2015 interessa la ex statale 177 in frana dal 2015. Insomma – sottolinea Lamenza - sono lieto di leggere che si vogliono infiorare i due centri storici ma prima diserbiamoli e mettiamoli in sicurezza, altrimenti lo stridore delle contraddizioni eroderà il largo consenso referendario con conseguenze inimmaginabili».

 

Ma di problemi e “bombe”, soprattutto sotto il profilo ambientale, ce ne sono a iosa. E non sono novità postfusione ma ricorrono da anni, con la differenza che oggi deflagrano più facilmente rispetto al passato. C’è, ad esempio, il caso del torrente Frascone, in contrada Fossa (tra le più periferiche al confine est del Comune): una vera e propria emergenza idrogeologica, in un territorio che negli ultimi anni purtroppo ha subito gli effetti di numerose alluvioni. Ma a preoccupare è anche il randagismo e le discariche a cielo aperto, che si accumulano nelle zone di confine, a causa della mancanza di controllo e sicuramente anche di senso civico di tanti che dai paesi dell’entroterra, approfittando della mancanza di controlli, arrivano sulle rive ioniche a scaricare la qualunque (inerti, resti alimentari e spazzatura di ogni genere).