Una grande manifestazione per la tutela del territorio contro l’eolico selvaggio che ha deturpato il paesaggio calabrese. E, nello specifico, per difendere la montagna di San Vito sullo Ionio da un progetto di parco eolico che, se attuato, darebbe il colpo di grazia a un comprensorio già martoriato dal punto di vista ambientale. L’evento del prossimo 19 marzo a San Vito, promosso da decine di associazioni, fra le quali Wwf, Cai, Lipu e Italia Nostra e coordinato da “Terra e Libertà Calabria” è stato presentato in conferenza stampa a Chiaravalle, nella sede del Gal Serre calabresi.

A spiegare le ragioni della netta opposizione a un parco eolico che devasterebbe la montagna di San Vito, fra le poche nel comprensorio a non essere stata invasa dalle pale, in primo luogo il delegato regionale del Wwf Angelo Calzone, che ha prodotto le osservazioni inoltrate al Ministero dell’Ambiente che dovrà decidere se prorogare il vecchio parere di compatibilità ambientale del progetto come richiesto dalla società costruttrice. Nonostante, nel frattempo, le condizioni ambientali dell’area siano del tutto mutate rispetto al progetto originario del 2006. Innanzitutto, sono stati installati altri parchi eolici nei territori viciniori e poi il progetto stesso è mutato, con la riduzione del numero di pale da 25 a 14 ma con il raddoppio delle dimensioni del rotore di ciascuna pala da 82 m a 140 m.

Lorenzo Boseggia, presidente di Kalabria Trekking – l’associazione che con il Coast to coast ha fatto e sta facendo conoscere alcune nostre montagne, fra le quali questa di San Vito, in tutta Italia – ha spiegato come il turismo locale verrebbe mortificato con l’installazione di altre pale eoliche. Le motivazioni della mobilitazione sono state poi illustrate da Gianfranco Macrì (LiberaMente San Vito), componente di “Terra e Libertà Calabria”, un movimento spontaneo e trasversale nato dal basso proprio allo scopo di dare voce al territorio contro uno scempio che, nel Sud Italia, è divenuto abitudine.

Il recente diniego della Regione al progetto del parco eolico nel vicino comune di Monterosso – presente alla conferenza ed intervenuto anche il sindaco Antonio Lampasi – ha dato speranza alla popolazione dell’area che non vuole rassegnarsi a un’idea di sviluppo grossolana, incompatibile con la Terra, equivoca nell’essere etichettata come ecologica. Basti pensare alle migliaia di alberi abbattuti ed alla distruzione definitiva degli habitat delle specie animali per far posto alle pale.

E, in definitiva, persino sconveniente visto che reali benefici economici per la comunità, in situazioni come queste, non si sono mai visti. Oltre a Lampasi, fra gli altri presenti in platea anche Antonio Tino (sindaco di San Vito), Giulio Santopolo (sindaco di Petrizzi), Luca Alessandro (sindaco di Polia), Maria Rosaria Procopio (vicesindaco di San Vito), Giuseppe Rauti (consigliere comunale minoranza, Chiaravalle), Francesca Savari (consigliere comunale minoranza, San Vito), Angela Maida (Italia Nostra Soverato-Guardavalle), Walter Fratto (Italia Nostra Catanzaro).

L’appuntamento è per domenica alle 9 del mattino in piazza Casalinuovo a San Vito. Dopo il raduno, è previsto lo spostamento in auto al Lago Acero e una passeggiata di 8 km fra andata e ritorno per arrivare a Passo Napoli, sui sentieri nei boschi che verrebbero cancellati dal progetto del parco eolico. Il tutto fra discussioni e musica e momenti di convivialità con la colazione al sacco prevista, per chi lo vorrà, proprio al Lago Acero alla fine della manifestazione.