Il tessuto urbano di Paola, città del Patrono di tutti i calabresi, sta subendo un trattamento simile a quello di una discarica a cielo aperto. Questo spiacevole fenomeno, che coinvolge sia il centro che le periferie, si sta diffondendo in modo inarrestabile tra i segmenti di una cittadinanza poco propensa a mostrare senso civico. Approfittando dell'assenza di controlli diffusi, una parte della popolazione ha trasformato zone un tempo rinomate per la loro suggestiva vista sull'orizzonte, in veri e propri inceneritori di rifiuti. Lungo ogni corso d'acqua, i tratti fluviali sono ormai costellati da sacchi colmi di immondizia, destinati a essere trascinati a mare alla prima piena. Ciò ha ovvie ripercussioni sulla balneazione e sulla percezione complessiva di una realtà turistica.

La dispersione dei rifiuti si fa particolarmente sentire tra le vie della movida cittadina, e nemmeno un angolo di Via Valitutti è stato risparmiato. Recentemente inaugurato come spazio per selfie, il luogo è stato deturpato a tal punto che sia i cittadini che i commercianti affacciati sulla strada si sono attivati per risolvere la situazione con le proprie forze, sapendo bene che la battaglia sarà dura, e la vittoria sarà difficile da ottenere.

«Da gennaio siamo qui - ha commentato Marisa Sorrentino, fresca titolare di un’attività affacciata sulla via in questione - determinati ad affrontare i lavori di apertura che abbiamo intrapreso a luglio. Fin dall'inizio, abbiamo cercato di coinvolgere la comunità in questa difficile situazione. Tuttavia, oggi, nel pieno delle festività, la situazione rimane invariata. È evidente che finora non si è verificato alcun tipo di intervento. Va notato che la responsabilità non ricade esclusivamente sul livello amministrativo, ma coinvolge anche i residenti e tutti coloro che vivono in questa strada. Quando il cittadino da solo non riesce a intervenire, spetta all'amministrazione educare la comunità, che sia attraverso richiami o multe. Per cercare di risolvere questa situazione, il 16 giugno abbiamo presentato una richiesta ufficiale per riattivare le telecamere precedentemente installate. Abbiamo anche chiesto la chiusura della strada, magari con una catena, considerando l'indisponibilità economica del Comune a installare un sistema automatizzato. Abbiamo altresì richiesto due cestini dei rifiuti, elementi che riteniamo indispensabili per elevare il livello di civiltà. Purtroppo - ha concluso la commerciante - le nostre richieste non hanno trovato attuazione, e la mancanza di telecamere rende evidente la tristezza che permea questa strada».