Il destino della Tecnis incrocia anche la Regione Calabria. L’ex colosso dell’edilizia, infatti, è il titolare di due appalti su tre, dei costruendo ospedali della sibaritide e di Gioia Tauro-Palmi. Ai guai finanziari della Tecnis, si aggiunge l’inerzia della Giunta Regionale calabrese guidata da Mario Oliverio che, almeno secondo quanto denuncia il consigliere regionale Carlo Guccione, non riesce a trovare una via d’uscita all’impasse
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Tecnis è un ex colosso dell’edilizia che in conseguenza di una pesante crisi di commesse è finito in liquidazione. Fino al momento del collasso era la impresa n.15 del paese per fatturato. Tecnis ha seguito il destino di altre aziende italiane come Condotte, Astaldi, Trevi, Fincost. Leggiamo da un articolo a firma di Federico Rossi del Giornale che, Saverio Ruperto, commissario straordinario della liquidazione dell’azienda prima dell’estate aveva dichiarato che sarebbero state messe in atto tutte le procedure per gestire la fase della liquidazione e, soprattutto, le commesse derivanti da appalti in capo all’azienda e ancora in sospeso.
Ora proprio il commissario Ruperto latita e il vice Premier Di Maio pronto a concludere la procedura di vendita della Tecnis non riesce ad andare avanti nelle procedure per l’assenza di Ruperto. Il destino della Tecnis incrocia anche la Regione Calabria. L’ex colosso dell’edilizia, infatti, è il titolare di due appalti su tre, dei costruendo ospedali della sibaritide e di Gioia Tauro-Palmi. Al blocco derivante dall’incresciosa situazione creata a livello nazionale dal commissario Saverio Ruperto, ai guai finanziari della Tecnis, si aggiunge l’inerzia della Giunta Regionale calabrese guidata da Mario Oliverio che, almeno secondo quanto denuncia il consigliere regionale Carlo Guccione, non riesce a trovare una via d’uscita all’impasse. Tutto fermo. Tutto bloccato.
Il rischio è che, “un investimento di centinaia di milioni di euro pronto da anni, possa svanire definitivamente con la perdita del finanziamento a causa dell’incapacità della Regione Calabria di risolvere il pasticcio. I fondi dell’ex art. 20, circa 443 milioni di euro, rischiano di evaporarsi come neve al sole. Sullo sfondo rimangono le chiacchiere, soprattutto quelle pronunciate dal governatore della regione Calabria in occasione dell’iniziativa “Cantiere Calabria” che si è tenuta all’Unical circa un anno fa con una vagonata di Ministri dell’allora Governo Gentiloni al seguito, e conclusa da Mario Oliverio e dall’ex Ministro degli Interni, Marco Minniti. “Abbiamo l’esigenza, – aveva affermato nell’occasione il presidente della Regione Calabria– in questa tre giorni, di fare una messa a punto del lavoro che è in corso con l’obiettivo di rafforzare ed accelerare le attività importanti e necessarie per togliere la Calabria dal pantano e renderla competitiva e innovativa”. E meno amale che si trattava solo di una messa a punto (Sic). “Campa cavallo che l’erba cresce”….
Pa.Mo.