Il sindaco Luisa Marino parla di «una scelta infelice del passato» e conferma il No dell’amministrazione all’opera: «Il confronto è aperto con gli esperti, noi non condividiamo la realizzazione»
Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Il depuratore della discordia diventa sempre più un argomento centrale a Mongrassano, piccolo paese arbereshe della provincia di Cosenza al centro di un vero e proprio caso. Tutto parte da un’opera in fase di costruzione, l’intervento di riefficentamento degli impianti di depurazione delle località Santa Maria, La Benedetta e Macchiatavola con realizzazione dei nuovi collettori fognari e completamento della rete esistente nel comune di Mongrassano, a interessare anche i comuni confinanti di Cerzeto e Cervicati.
Un’opera promossa dalla precedente amministrazione dell’ex sindaco Ferruccio Mariani e ora nettamente contestata dall’attuale maggioranza del primo cittadino Luisa Marino e, forse non a caso, il consiglio comunale odierno si è svolto proprio a qualche chilometro dal “luogo del misfatto”.
Nel centro polivalente di Contrada Cataldo i cittadini mongrassanesi hanno assistito a dei lavori aperti in cui hanno partecipato oltre agli elementi di maggioranza anche alcuni rappresentanti ambientali. Assenti invece gli esponenti dell’opposizione, nonché i sindaci di Cervicati e Cerzeto e altri invitati al dibattimento, aperto dal sindaco Marino: «Sono stata sollecitata da una lettera di alcuni consiglieri e, vedendo la preoccupazione tangibile dei cittadini che nei giorni scorsi hanno protestato vivacemente, ho voluto quest’assise aperta in mezzo alla gente. Il confronto è aperto con gli esperti, noi come amministrazione non condividiamo la realizzazione di questo sito, guardiamo oltre per il futuro e pensiamo come possa essere utile in un’altra area. La localizzazione attuale è sbagliata, una scelta infelice dal passato».
Il sindaco ha elencato anche i passaggi istituzionali svolti sinora, spiegando come la collocazione più naturale sarebbe nel contesto della zona industriale, per una riduzione dei costi e per valorizzare anche un’altra parte del territorio. Inoltre, ha spiegato come i colleghi di Cerzeto e Cervicati siano stati poi coinvolti in un tavolo tecnico svoltosi nei giorni scorsi, valutando la fattibilità di tutta la vicenda.
In seguito è intervenuto il consigliere Franco Posteraro a sottolineare le motivazioni di questo consiglio e a “bacchettare” gli assenti: «Dispiace come manchi l’attuale capogruppo d’opposizione, nel 2022 eravamo a parti invertite. Io stavo in minoranza e l’allora vicesindaco rilevava come quest’opera sarebbe stata storica per Mongrassano, tanto che voleva farsi un selfie direttamente con una ruspa…».
Spazio poi per l’analisi del vicesindaco Oristanio Baldino che, slide in mano, ha rimarcato l’attuale situazione sulla rete fognaria, manifestando anche perplessità sulla scelta dei vincoli. Altri spunti sono arrivati poi da Augusto Pugliese, presidente dell’associazione “Ambiente e Territorio”, da Elisa Musacchio come presidente Pro Loco Mongrassano APS, e dal rappresentante WWF Calabria Leucino Cavuoti. Nei loro interventi è stata sostanzialmente promossa la linea dell’attuale amministrazione, evidenziando come «questo impianto è invasivo e distruttivo in un territorio a vocazione agricola».
L’opposizione assente fisicamente… ma presente on line: «La maggioranza fa solo disinformazione»
Il gruppo di Avanti Mongrassano non ha partecipato all’assise, comunicando via pec, poco prima dell’inizio dei lavori, l’assenza con una lunga serie di motivazioni, girate successivamente alla stampa. Ne riportiamo così uno stralcio: «Si tratta di un’assenza tutt’altro che riconducibile a disinteresse o a mancanza di senso istituzionale. Al contrario rappresenta una precisa e ponderata decisione politica, assunta con responsabilità e coerenza, volta a non legittimare un contesto che si preannuncia privo di costrutto, configurandosi più come un mero esercizio di linciaggio politico, che non come un reale momento di confronto democratico e civile. Ribadiamo con fermezza che non è compito del Consiglio Comunale contestare un’opera fondata su presupposti tecnici e progettuali già vagliati dagli organi competenti, e che ha ormai superato ogni valutazione politica e programmatica. La nostra comunità attende da anni la realizzazione di questa infrastruttura essenziale, in un’area ancora oggi priva di un sistema di depurazione adeguato, con evidenti ricadute ambientali, sanitarie ed economiche, tali da aver generato persino una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Ritardare ulteriormente l’opera significa arrecare un danno tangibile e concreto alla cittadinanza tutta».