Il Carnevale rappresenta un pericolo per l'ambiente a causa della diffusione crescente di coriandoli e stelle filanti realizzati in plastica. La denuncia arriva dagli esperti della Società italiana di Medicina ambientale (Sima), che rivolgono un appello ai sindaci di tutta Italia.

«Se fino a qualche anno fa i beni simbolo del Carnevale, ossia coriandoli e stelle filanti, erano realizzati solo in carta, materiale che si decompone in modo piuttosto celere impiegando circa 6 settimane, oggi tali prodotti sono sempre più spesso realizzati con materiali plastici altamente inquinanti - spiega Sima -. Questo perché si cerca di rendere l'aspetto di coriandoli e stelle filanti sempre più attrattivo per i consumatori, ricorrendo a colori metallizzati o fosforescenti e coperture in glitter. Decorazioni e colorazioni che si ottengono attraverso l'uso di microplastiche le quali, terminato il periodo di festa, permangono nell'ambiente e possono impiegare anche 600 anni per decomporsi del tutto».

Il rischio non è solo ambientale ma anche sanitario, evidenzia Sima: «microplastiche e nanoplastiche inquinano mare, acqua, terra e aria ed entrano nel nostro organismo attraverso gli alimenti che mangiamo, l'acqua che beviamo e l'aria che respiriamo, mettendo a rischio le arterie con conseguente maggiore rischio di infarto o ictus, e provocando danni alle ossa, al sistema endocrino, respiratorio, nervoso, oltre che a quello riproduttivo».

Per tali motivi, secondo i medici sarebbe opportuno che i sindaci – così come accaduto a Venezia – vietassero l'utilizzo di coriandoli e stelle filanti in plastica.