I segni del sequestro, nell’Isola ecologica di Melicucco, sono evidenti e i consiglieri di opposizione sono preoccupati per il silenzio – politico e non – che circonda il fatto. Arrivati in contrada Petrara, infatti, Salvatore Valerioti ed Eleonora Scattarreggia mostrano quello che si vede e che ha catturato la loro attenzione. «Quel nastro dei carabinieri delimita un’area interna alla struttura – spiega il capogruppo di InsiemeSiPuò – si tratta di una pertinenza del Comune che solitamente deposita rifiuti come sfalci di vegetazione e ramaglie. Il sequestro ci è stato confermato al Comune quando ci siamo recati per avere informazioni, che non si sono state date proprio per la procedura giudiziaria in corso, ma pur così la notizia è tenuta sotto silenzio in maniera misteriosa».

Dall’esterno non si vede cosa attualmente sia depositato nella piccola area sottoposta a sequestro, ma proprio questo accresce le preoccupazioni dell’ex sindaco. «Chiediamo l’immediata bonifica dell’area – prosegue – proprio perché non abbiamo notizie ufficiali sui ritrovamenti che hanno portato al sequestro, su cui vogliamo vederci chiaro attraverso una richiesta di accesso agli atti che produrremo nei prossimi giorni». Secondo il racconto fatto da Valerioti l’area interdetta sarebbe di competenza comunale, e non dell’impresa privata che gestisce l’Isola, ragion per cui l’opposizione conclude denunciando il paradosso.

«Non più tardi di 10 giorni prima che ci accorgessimo del sequestro – attacca - abbiamo visto i canali social del Comune impegnati per una campagna di sensibilizzazione, verso i cittadini, nella materia della raccolta dei rifiuti: il sequestro dimostra invece che sono gli amministratori a dover essere sensibilizzati, purtroppo.