Mentre il paese si prepara a tornare al voto dopo un periodo di commissariamento per mafia, Marina di Gioiosa Jonica sta sprofondando nel degrado tra l’indifferenza generale. Al netto dell’emergenza rifiuti, che tuttavia è comune a molti centri del territorio, gli spazi pubblici, in pieno centro, sono lasciati all’incuria e all’abbandono. Come ad esempio il palazzetto dello sport aperto pochi anni fa, e ormai colonizzato da vandali e teppisti notturni. A camminare lungo il perimetro della struttura si fa fatica a capire da dove entrare. Dentro teli squarciati, panchine divelte, tracce di falò e graffiti sui muri inneggianti le armi.

Ancora peggiore lo scenario nei locali del vecchio istituto d’igiene sociale, dove l’igiene è rimasta solo nell’insegna. La struttura è chiusa da 20 anni perché non a norma, successivamente sgomberata da un accampamento abusivo dall’Amministrazione Vestito ma mai veramente bonificata. Un grosso pericolo per la salute pubblica a ridosso delle scuole denunciato più volte da un gruppo di ambientalisti guidati dall’ex parroco antimafia Natale Bianchi, espulso dalla chiesa ma rimasto in Calabria a lottare. «E’ un degrato dilagante, a cui nessun amministratore in passato è riuscito a porre fine – ha affermato – creando una rassegnazione tra i cittadini. La situazione è disperata e non può essere peggiore di come è adesso».

Intanto un gruppo di mamme ha vinto la sua piccola battaglia con il Comune guidato dai commissari, riuscendo ad ottenere una parziale disinfestazione del cortile della scuola elementare, trasformato nel periodo estivo in una vera e propria discarica a cielo aperto. Una situazione che ha indotto i genitori, in segno di protesta, a non mandare i bambini a scuola al suono della prima campanella.