Si torna a parlare di cattiva depurazione in Calabria. Un tema caldo che, come espresso in nota dall’eurodeputata Laura Ferrara, arriva tuttavia in grande ritardo. Nonostante – ricorda tramite comunicato stampa la stessa esponente del Movimento 5 stelle-  un anno addietro, si «denunciò con un'interrogazione alla Commissione europea, l'enorme spreco di fondi comunitari destinati al sistema depurativo calabrese che oggi continua ad essere assolutamente inefficiente. Flussi di denaro pubblico gestito in assoluta opacità».

 

 

Tardive, a giudizio della Ferrara, le reazioni del senatore Antonio Gentile e del consigliere regionale Giudiceandrea «Sono due anni che la Regione – ha commentato la Ferrara -  stanzia fondi destinati ai comuni per la depurazione solo a giugno. Molti Comuni hanno beneficiato di questi fondi sia nel 2015 che nel 2016 eppure gli impianti rimangono obsoleti e mal funzionanti. Non è possibile leggere il 19 agosto dichiarazioni da parte di consiglieri regionali di maggioranza in cui si propongono ancora tavoli tecnici o leggi per l'istituzione dei registri dei fanghi».

 

 

Si tratterebbe di «proposte trite e ritrite già da un decennio – ha continuato la rappresentante pentastellata a Bruxelles - mai messe realmente in atto né dal centro destra né dal centro sinistra».

 

 

Il Movimento 5 Stelle, quindi, non avrebbe solo denunciato la mala depurazione ma «ha messo a disposizione proposte immediate per affrontare le carenze del sistema. Proposte ribadite anche nel corso dell'incontro con l'assessore regionale all'Ambiente. Il vero problema - ha aggiunto - è l'incapacità politica, la mancanza di una programmazione seria e integrata. Abbiamo chiesto in quell'occasione, insieme al portavoce alla Camera Paolo Parentela, di far rientrare i singoli interventi in un quadro organico e trasversale che abbracci i comuni montani e costieri».

 

 

A ciò si aggiunge la necessità di «una mappatura completa delle reti fognarie così da individuare le condotte improprie. Soprattutto – ha rimarcato l'eurodeputata – da tempo ci siamo fatti promotori di una gestione pubblica del sistema depurativo regionale. Non siamo contrari ai tavoli tecnici e nemmeno alle proposte di legge – ha chiosato infine - ma prima di tutto si vada oltre la mera propaganda e i campanili politici e si lavori al bene della salute pubblica e del mare pulito».