I laghetti di Saline Joniche sono entrati a far parte del patrimonio pubblico. Il comune di Montebello Ionico ha partecipato e vinto, investendo poco più di seimila euro, l’asta organizzata dal liquidatore dell’ex area industriale della Sipi. Ora il pantano potrà cambiare forma e trasformarsi un punto di svolta per l’intero territorio della provincia reggina.

Può diventare, come pensato dal sindaco Ugo Suraci e dalla sua squadra di governo, un punto attrattore attorno al quale fare ruotare la ricerca scientifica e la mobilità turistica.

Quella di Saline Joniche è un’oasi naturale dentro la quale non è raro riscontrare la presenza di uccelli migratori delle specie più varie, come aironi, folaghe, cavalieri d’Italia o fenicotteri che, durante il loro viaggio migratorio, fanno sosta all’interno dello specchio d’acqua montebellese.

Il secondo step sarà quello di mettere in sicurezza l’intera area e, successivamente, di realizzare dei punti di avvistamento lungo il perimetro della zona salmastra per consentire un’adeguata fruizione da parte dei visitatori senza “inquinare” sonoramente o visivamente l’oasi salinese.

I laghetti di Saline sono anche entrati a far parte, a furor di popolo, dei luoghi del cuore del Fai, dopo la Madonna di Piedigrotta a Vibo e la Torre Galea di Marina di Gioiosa Jonica. Adesso questa area, con la collaborazione delle istituzioni interessate e delle associazione ambientaliste, potrebbe diventare un punto di ritrovo importante per appassionati e turisti.

«Il prossimo passo - ha detto il sindaco Ugo Suraci - sarà quello di informare la Sovrintendenza per i beni culturali e avviare un confronto con le varie associazioni ambientaliste presenti sul territorio per costruire insieme a loro una rete istituzionale e rilanciare concretamente il futuro di questa area».