Le folaghe stanno svernando, insieme a tanti esemplari della stessa specie e ad altri uccelli migratori, all’interno dell’oasi naturalistica del pantano di saline joniche. Un piccolo angolo di paradiso che adesso è in vendita. Lo ha deciso la curatela fallimentare del consorzio Sipi che di quell’area, come di altre ricadenti all’interno del sito industriale dismesso della ex Liquichima, era proprietario.

L'oasi di Saline Joniche

I laghetti, da poco elevati al rango di area speciale di conservazione, saranno battuti a gara alla fine di marzo e l’amministrazione comunale di Montebello Ionico, guidata dal primo cittadino Ugo Suraci, ha deciso di prendere parte all’asta per portare questo sito di elevato pregio faunistico fra le proprietà comunali. Per il sindaco montecellese l’operazione è molto importante e, nella visione degli amministratori comunali, dovrebbe vedere l’interesse collettivo dell’intera Area grecanica. L’oasi di Saline Joniche, una delle poche salmastre nel Sud Italia, è storicamente meta di diverse specie di uccelli che, durante i loro spostamenti invernali verso il Nord Europa, la prediligono per spezzare il viaggio, rifocillarsi e sfuggire al freddo e alle intemperie.

Natura incontaminata

Folaghe, anatre, aironi cenerini ma anche fenicotteri rosa, negli anni, hanno fatto registrare le proprie presenze negli specchi d’acqua all’ombra della ciminiera dell’ex presidio industriale della Enichem. Tanto che anche il Fai ha scelto di aggiungere i laghetti di Saline Joniche fra i propri luoghi del cuore. Il territorio, tradito dallo Stato con la chimera industriale, potrebbe trovare nelle sue bellezze naturalistiche un volano di sviluppo.

L'impegno del Fai

Sulle Saline di Montebello è noto l’impegno del Fai e – in particolare – della delegazione reggina. “Abbiamo segnalato le emergenze delle Saline e la necessità di mettere in sicurezza l’Oasi, partendo dall’acquisizione del sito da parte di una istituzione pubblica. Adesso questa possibilità è divenuta reale. La Sipi – attuale proprietaria dei terreni su cui insistono le Saline – ha finalmente deciso di cedere il sito; ed anche a un prezzo vantaggioso”. “Per tale ragione – annuncia il capo delegazione Gangemi – abbiamo già approntato una missiva, in qualità di delegati Fondo Ambiente Italiano, che faremo pervenire alla Città Metropolitana di Reggio Calabria; affinché questa sostenga il Comune di Montebello nell’acquisto dell’area e nella sua valorizzazione e messa a tutela. Stesso impegno sarà onorato, da parte del Fai, per sollecitare e sostenere l’immediato intervento delle Istituzioni sul Belvedere di Ceramida allo scopo di restituirgli il decoro che merita e scongiurare qualunque pericolo”.

L'idea dell'amministrazione 

L’amministrazione montebellese, per bocca del suo primo cittadino, si dice pronta a prendersi cura dell’area e a trasformarla in un punto di interesse scientifico, turistico e attrattivo che possa far ripartire l’economia del territorio.

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