Calendario venatorio

Legambiente, Lipu e Wwf plaudono alla decisione della Regione: «Ottimo posticipare l’apertura della caccia»

Il Dipartimento Territorio e Tutela Dell'Ambiente ha validato con apposito decreto il parere positivo di Vinca Appropriata (valutazione d'incidenza). Ecco tutte le regole e i divieti

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di Redazione Attualità
5 agosto 2024
13:20

Le Associazioni ambientaliste: Legambiente Calabria, Lipu BirdLife Calabria e Wwf Calabria, esprimono con una nota condivisa, indirizzata agli assessori regionali dott. Giovanni Calabrese - Ambiente, dott. Gianluca Gallo - Agricoltura, il loro «sincero e vivo apprezzamento per la corretta decisione espressa dal Dipartimento Territorio e Tutela Dell'Ambiente di validare con apposito decreto (Decreto Dirigenziale - N°. 11182 DEL 01/08/2024) il parere positivo di Vinca Appropriata (valutazione d'incidenza) per il calendario venatorio 2024/2025 per come valutato dalla Struttura tecnica di valutazione regionale nella seduta plenaria dello scorso 31/07/2024».

In particolare, le associazioni hanno valutato positivamente:


  • Il posticipo dell’apertura dell’attività venatoria al 2 ottobre 2024 (con le sole eccezioni dei corvidi, del colombaccio e del cinghiale), in conformità al parere espresso dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale);
  • Il divieto assoluto di attività venatoria per le specie Tortora Selvatica, Combattente, Moriglione, Pavoncella, Moretta Aythya fuligula e Moretta Aythya nyroca (Tabaccata);
  • Il divieto assoluto di attività venatoria nelle Riserve Naturali Biogenetiche Statali;
  • Il divieto di utilizzo di munizioni al piombo all’interno delle ZSC;
  • Il divieto di munizioni al piombo nelle zone umide e nelle aree interessate dalla presenza di corsi d’acqua.

«Scelte coerenti - affermano Anna Parretta (presidente di Legambiente Calabria) Giorgio Giovanni Berardi (coordinatore regionale Lipu Birdlife Calabria) e Angelo Calzone (presidente Wwf Calabria) - con il dettato costituzionale, europeo e nazionale e indispensabili per la tutela di habitat e specie soggette in questo periodo a forti pressioni e minacce, dovute in particolar modo, alla dura siccità che ha colpito la Calabria e alla piaga degli incendi (accentuati e resi più frequenti dal cambiamento climatico), che minano le funzioni ecosistemiche dei nostri ambienti naturali».

«La nostra Regione, grazie a questo decreto – concludono - compie una scelta di garanzia rispetto ai propri cittadini considerata l'apertura da parte della Commissione europea di un’ennesima procedura d’infrazione in materia venatoria nel febbraio 2024, proprio per il mancato divieto di utilizzo di munizioni contenenti piombo nelle zone umide e della procedura Eu-Pilot sempre in ambito venatorio, per diversi tentativi di stravolgimento delle tutele previste dalla legge 157/92 (in particolar modo per la caccia in periodo di migrazione prenuziale e per l’inserimento tra le specie cacciabili di specie in cattivo stato di conservazione), in palese contrasto con le Direttive comunitarie».

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