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‘Già dal mese di giugno il bacino portuale di Reggio Calabria risulta fortemente inquinato per la presenza di olio combustibile proveniente da vecchie condotte che potrebbero essere quelle che ai tempi della Seconda Guerra, permettevano il rifornimento delle navi, grazie a tre depositi situati nell'area militare di S. Caterina, vicino all'imbocco dell'autostrada. Tale stato deplorevole, - si legge in una nota di Italia nostra - constatato ripetutamente, si configura ad alta criticità e incide negativamente sull'ecosistema portuale, alterandone le caratteristiche e producendo numerosi effetti negativi, peraltro visibili ad occhio nudo.
L'attuale stato di inquinamento del porto di Reggio Calabria, provocato, come già evidenziato, dall'evidente scarico di olio combustibile, è stato adeguatamente segnalato dalla locale sezione di Italia Nostra all'Assessorato all'ambiente del Comune di Reggio Calabria, all'ARPACAL e alla Capitaneria di Porto. Ciò al fine di operare forme di doverosa sensibilizzazione presso i soggetti istituzionali preposti a garantire, tra l'altro, adeguati standard di qualità ambientale delle acque marine che insistono nell'area portuale, e di voler sottoporre la stessa area a controlli più attenti per predisporre mirate azioni di recupero.
Confidando nella sensibilità e nelle conseguenti azioni sinergiche che i soggetti già menzionati certamente vorranno tempestivamente prevedere, la sezione di Reggio Calabria di Italia Nostra auspica una pronta risoluzione del problema, evidenziando che soltanto attraverso capillari azioni di monitoraggio, condotte nella zona del porto e nell'area militare di Santa Caterina, si potrà sanare la criticità già descritta, evitando il rischio, peraltro già presente, di inquinamento igienico-sanitario e chimico' conclude la nota.