Il quinto Consiglio dei geoparchi Unesco, a seguito di un complesso negoziato condotto dal ministero dell’Ambiente, ha espresso parere favorevole all’iscrizione del parco dell’Aspromonte, nella rete globale dei geoparchi dell’Unesco: «L’Italia torna a essere protagonista anche in questo settore» con la conferma «dell’efficacia di politiche che puntano, in modo consistente, sui parchi nazionali».

 

Lo comunica in una nota il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Si tratta del primo semaforo verde per la conquista del riconoscimento: l’esito finale sarà deciso il prossimo marzo dal Consiglio esecutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco).

 

«Con questo primo via libera tecnico – spiega il ministro Costa – l’Italia torna a essere protagonista anche in questo settore dell’Unesco, potenziando la rete delle Zone economiche ambientali e offrendo agli altri Paesi membri dell’agenzia delle Nazioni Unite un modello di crescita che sappia coniugare la salvaguardia dell’ecosistema e lo sviluppo dei territori».

 

Per il ministro «una conferma dell’efficacia» delle politiche sui parchi intraprese: «Basti pensare – aggiunge – che l’ultima legge di bilancio stanzia a favore dei parchi e per lo sviluppo delle Zone economiche ambientali oltre 150 milioni di euro in azioni e progetti concreti».

 

«Un parco nazionale – segue la nota – può essere iscritto nella prestigiosa rete solo se dimostra di avere introdotto efficaci meccanismi di tutela e gestione dei valori ecosistemici, assicurando al contempo lo sviluppo sostenibile anche mediante partenariati promossi tra i soggetti culturali, sociali ed economici della comunità del parco. Ad oggi nella rete di eccellenza Unesco risultano 161 parchi in 44 paesi. I geoparchi italiani riconosciuti nella rete globale Unesco sono 9: Madonie (2004), Rocca di Cerere (2004), Beigua (2005), Adamello-Brenta (2008), Cilento Vallo di Diano e Alburni (2010), Colline metallifere toscane (2010), Alpi Apuane (2011), Sesia-Val Grande (2013) e Pollino (2015).