VIDEO | Le rocce antiche di trecento milioni di anni, la storia, la bellezza e ricchezza naturalistica ne fanno un laboratorio unico di geologica e biodiversità. Il presidente Autelitano: «Un traguardo importante che richiede responsabilità»
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Cresce il patrimonio universale Unesco anche nel nome della Calabria che dopo il parco nazionale del Pollino può adesso annoverare nella rete mondiale dei geoparchi dell'Unesco (Unesco Global Geoparks) anche il parco nazionale dell’Aspromonte.
Prestigio e responsabilità
«Questo riconoscimento prestigioso ci accredita in modo diverso nelle nostre interlocuzioni - ha sottolineato Leo Autelitano, presidente del Parco Nazionale di Aspromonte - e ci chiama a potenziare il nostro impegno per la creazione di reti virtuose attorno al parco. C'è bisogno di sinergie efficaci con le popolazioni locali e con le istituzioni al fine di concretizzare le possibilità di maggiore valorizzazione che esso porta con sé. Penso ad esempio al percorso che da Natile Vecchio porta a Pietra Cappa, già molto frequentato e apprezzato e che, dopo questo riconoscimento, sarà ancora più ambito. Sarà necessario essere all'altezza di questa crescita potenziando i servizi e predisponendo il territorio all'accoglienza. Al perseguimento di questo obiettivo devono contribuire la comunità e le istituzioni, consapevoli dell'importanza cruciale di questa sfida e dell'importanza di animare con progetti e iniziative questi luoghi straordinari di valore ormai internazionale. Noi saremo a disposizione per mettere in campo i processi e salvaguardare la natura, ma sono necessari consapevolezza, partecipazione e coinvolgimento. Abbiamo già avviato un laboratorio aperto in cui i territori dei 37 comuni della Comunità del Parco, presieduta dal sindaco di Gerace Francesco Pezzimenti, sono chiamati a esprimersi sulla destinazione, ad esempio, di terreni e infrastrutture di loro proprietà». Ed infine: «Da domani ci sarà certamente più lavoro da fare, molto più di prima. In pianta organica non arriviamo a trenta dipendenti e le attività sono molteplici. Il nostro impegno è assicurato e quindi speriamo di farcela».
Quattro anni di iter
Un percorso iniziato nel 2017, con Giuseppe Bombino presidente, portato avanti in questi anni con impegno e convinzione. Fondamentali sono stati la passione del compianto direttore Sergio Tralongo, al quale è stato dedicato questo importante traguardo e la dedizione del team del Progetto Geopark, guidato da Sabrina Santagati e composto da Serena Palermiti, Chiara Parisi, Sabrina Scalerae Nino Siclari. Prezioso anche l’apporto scientifico dei professori Rosolino Cirrincione e Gaetano Ortolano dell’Università di Catania e del professore Rocco Dominici dell’Università della Calabria.
Il patrimonio
«Il parco dell'Aspromonte vanta un patrimonio di rocce antiche di trecento milioni di anni: è uno straordinario laboratorio di geologia a cielo aperto. Il traguardo raggiunto inorgoglisce tutta la Calabria e adesso ci pone davanti altre sfide che accogliamo con entusiasmo e impegno, consapevoli che di grandi opportunità per i nostri territori è foriero l'ingresso in questa rete mondiale. È proprio il programma Unesco a prevedere che attorno a questo patrimonio unico si creino occasioni di crescita socio-economica e sviluppo sostenibile per i territori. In questa ottica il Parco ha già avviato un percorso con le comunità», ha sottolineato Sabrina Santagati, responsabile del Geoparco Aspromonte.
La storia
Nato nel 1989 per la tutela e la salvaguardia ambientale dei territori della sezione aspromontana dell'ex Parco Nazionale della Calabria, esistito fino al 2002, il Parco Nazionale d'Aspromonte oggi consta di 8 Geositi di rilevanza internazionale e 89 geositi censiti. Ricco di biodiversità, esso si estende nella provincia di Reggio Calabria e comprende 37 comuni dell’attuale Città Metropolitana reggina. Il suo nome Aspromonte, dal greco monte lucente, è antico come la sua storia. La particolarità delle sue rocce, la peculiarità dei suoi paesaggi, la ricchezza della sua biodiversità e la sua storia antica attraversata da diverse civiltà hanno incantato anche il consiglio esecutivo dell'organizzazione Onu, impegnata nella promozione della pace nel segno della cultura, della scienza e dell’educazione. Un risultato ufficializzato in occasione della giornata mondiale della Terra durante una riunione che ha collegato 160 paesi del mondo. Formalizzato l’ingresso nella rete mondiale anche del parco abruzzese della Majella. Dopo un iter di quattro anni, con Montalto dall’alto dei suoi 1955 m.s.l.m, il parco dell’Aspromonte si aggiunge così all’altro calabrese Pollino, tra gli undici siti riconosciuti a livello internazionale per l'unicità della ricchezza geologica e per il notevole valore scientifico, storico ed educativo.
Unesco in Calabria
Su oltre 1120 nel mondo, sono 55 i siti patrimonio Unesco in Italia che con la Cina detiene il primato per beni insistenti sul suo territorio. Di questi 6 sono in Calabria: la foresta di Cozzo Ferriero (da Coppola di Paola fino a Ferriero in Basilicata) annoverata nella Antiche faggete primordiali dei Carpazi e delle altre regioni d'Europa (bene transnazionale), la Varia di Palmi nella rete delle grandi Macchine a Spalla, patrimonio immateriale come la Transumanza, il Duomo di Cosenza inserito nella lista dei Testimoni di Cultura di Pace, Codex Purpureus Rossanensis annoverato nel registro delle Memorie del Mondo, la Sila tra i siti di eccellenza come Riserva di Biosfera. Tra i 41 beni italiani al momento candidati anche la calabrese e antica cattolica di Stilo e i complessi basiliano-bizantini nel reggino.
L’elenco dei geoparchi
Ecco l'elenco aggiornato dei geoparchi della Unesco: Madonie (2004), Rocca di Cerere (2004), Beigua (2005), Adamello-Brenta (2008), Cilento Vallo di Diano e Alburni (2010), Colline metallifere toscane (2010), Alpi Apuane (2011), Sesia-Val Grande (2013), Pollino (2015), Aspromonte e Majella (2021).