Tommaso Colloca ha intentato una causa civile per la grave situazione igienico sanitaria che si è creata in città e che è riuscito a fare certificare dall’Asp
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Da emergenza ad ordinario. Lamezia vive dal centro alla periferia ostaggio dei rifiuti. Dall’umido, a quelli speciali, passando per il differenziabile. E c’è chi ha scelto una via diversa per farsi ascoltare, citando in giudizio direttamente il Comune di Lamezia Terme. Parte da via degli Itali la battaglia dell’avvocato Tommaso Colloca il cui obiettivo è aprire un ragionamento ad ampio spettro su tutta la città.
Di mezzo c’è qualcosa di valore inestimabile, oltre il decoro: la salute. Colloca ha investito l’ufficio Asp di Catanzaro, distretto di Lamezia Terme, il quale ha messo nero su bianco come le condizioni igienico sanitarie dell’aria siano precarie. Da tempo i cassonetti non vengono igienizzati, il percolato scende sull’asfalto, gli insetti banchettano a sciami. L’Asp ha prescritto al Comune e alla Lamezia Multiservizi l’igienizzazione dell’area ma senza ad ora alcun esito.
E l’avvocato non molla e prosegue nella sua causa civile. A via degli Itali si sta ormai con le finestre chiuse, i bambini non possono nemmeno permettersi di scendere a giocare in cortile, l’olezzo è nauseabondo e con il vento viene trascinato per centinaia di metri. I cani randagi in queste strade girano a branchi, sapendo di potere trovare con cosa soddisfare la loro fame. E non si tratta solo di Via degli Itali e del quartiere in cui è incastonata, Capizzaglie. La situazione è allarmante in tutta Lamezia. Ad essere pulite sono solo le vie del centro, quelle del passeggio, basta allontanarsi di poche centinaia di metri per trovare cassonetti circondati da veri e propri tappeti di rifiuti.