Il rumore dell’acqua è flebile, bisogna aguzzare l’udito per poterlo sentire. È soffocato dalla vegetazione incolta, da spine ed erbacce. Sono i liquami fognari della frazione di Acquafredda, nel Lametino. Qui il depuratore non è mai entrato in funzione, quanto meno a memoria dei residenti.

Gli scarichi arrivati all’impianto di depurazione proseguono per terreni e campagne, con gravi rischi per salute e sotto il profilo igienico sanitario.

 

A denunciare la paradossale situazione è la Lega tramite la voce del referente per Acquafredda e zona limitrofe, Andrea Mastroianni, a cui si unisce anche Giuseppe Rocca, presidente della locale associazione ‘Uniti per cambiare’.

L’olezzo è insopportabile e con il caldo diventa ingestibile. D’estate in questa frazione, che dista sette chilometri da Lamezia, la popolazione raddoppia. Gli emigranti ritornano a trascorrere le ferie nel loro paese d’origine e i liquami aumentano. La gente del posto è sfinita, non ce la fa più.

 

Il tutto mentre una determina del Comune ha stanziato i fondi e i lavori sono già stati appaltati. Qualche firma, insomma, e il depuratore potrebbe a breve tornare in funzione portando un po’ di normalità in questo piccolo centro che soffre anche per altri disagi. 

 

Acquafredda è costellata di micro discariche, a causa della mancata raccolta dei rifiuti e le strade sono più che malconce rendendo difficili i collegamenti con Lamezia e aumentando il senso di isolamento.