La discarica abusiva c’è ancora, l’hanno soltanto spostata di qualche metro. La catasta di rifiuti che ormai da settimane giace nei pressi della Cittadella regionale ha soltanto cambiato sede. L’immondizia non solo non è sparita ma più il tempo passa e più la situazione peggiora. 

 

Il sindacato Csa-Cisal nei giorni scorsi aveva stigmatizzato l’atteggiamento «inerte dell’Amministrazione regionale che non ha fatto nulla per evitare l’accumulo indiscriminato di scarti di vario genere (non conferiti correttamente) dando un pessimo esempio ai cittadini calabresi. Piuttosto di correggere gli errori, li si spostano. Così, rispetto al precedente indegno accumulo, si è pensato bene di collocare i rifiuti da uno dei lati dell’ingresso principale del palazzo regionale».

 

Secondo il sindacato il motivo sarebbe dovuto al fatto che «qualche giorno fa si è celebrata l’inaugurazione della galleria dedicata ai precedenti Presidenti della Regione Calabria e alla contestuale intitolazione agli stessi delle vie limitrofe alla Cittadella regionale. Poiché le auto di rappresentanza sarebbero transitate proprio a fianco alla discarica abusiva, allora qualcuno ha pensato di trasferirla in un altro posto. Possibile – si chiede il sindacato – che proprio in occasione della cerimonia dei governatori, l’Amministrazione non sia stata colta da qualche scrupolo in più dando mandato di risolvere il problema in maniera definitiva? Si pensa ai lustrini e alla solennità ma non ci si dimentica della terribile immagine (anche metaforica) di una discarica abusiva nella Cittadella regionale che è lì da settimane?»

 

Per questo il sindacato Csa-Cisal, «stante la manifesta incapacità della Regione di affrontare la questione, chiede alle autorità preposte di verificare la salvaguardia dell’Igiene Pubblica intervenendo al più presto. L’Amministrazione che in questi giorni (legittimamente) commissaria i comuni inadempienti rispetto alle prescrizioni disposte nell’ultima ordinanza contingibile e urgente in materia, deve essere a sua volta commissariata perché, a casa sua, non è stata in grado di effettuare la raccolta differenziata. Bisogna assolutamente scongiurare il rischio di eventuali inquinamenti. Allo stato non è dato sapere se in mezzo a quella catasta ci siano rifiuti speciali. E peraltro l’attuale collocazione non permette di escludere l’eventuale sversamento nei terreni. Ci manca solo questo: la Regione che inquina!»

 

A detta della Csa-Cisal «se prima era un fatto di cattivo esempio, ora è necessario evitare che uno scivolone d’immagine diventi uno scempio ambientale. Come dimostrano le immagini, non ci sono soltanto sacchi, ma anche inerti. A quanto pare ci sono pure sedie sdraio, che difficilmente fanno parte del mobilio istituzionale. A proposito, cosa ci fanno lì? Vorremmo proprio sapere chi ha autorizzato lo spostamento dei rifiuti non correttamente conferiti. C’è stato un atto scritto in proposito? Come un ente pubblico potrebbe mai consentire lo spostamento di una discarica comunque abusiva? Sembrerà tutto uno scherzo ed invece è tutto drammaticamente vero. Il mondo intero parla dei problemi ambientali e dei temi “verdi”, ma l’Amministrazione regionale non riesce ancora a fare i compiti a casa. Ci vuole forse Greta Thunberg per insegnare alla Regione Calabria come si fa la raccolta differenziata?» ha concluso il sindacato.