È guerra aperta tra i comuni del Crotonese e la Regione Calabria, dopo l’ordinanza che ha individuato la discarica di Sovreco come sito di conferimento per i rifiuti prodotti dalle altre province calabresi fino al 30 settembre prossimo. Dopo il presidio di ieri, i sindaci si sono ritrovati anche questa mattina davanti all’impianto per partecipare all’assemblea dell’Ato. Compatti, sono pronti a ricorrere al Tar.

Ricorso al Tar

«Il ricorso è mirato a ottenere l’annullamento dell’ordinanza regionale e – spiega l’assessore all’Avvocatura del Comune di Crotone, Sandro Cretella – anche del successivo provvedimento emesso nella serata di ieri da parte del dirigente generale del dipartimento Ambiente, che stabilisce la ripartizione dei quantitativi dei rifiuti, in esecuzione dell’ordinanza stessa. A seguito di una riunione dei rappresentanti degli Ato – esclusi quelli di Crotone che ieri hanno ritenuto ineccepibilmente di alzarsi dal tavolo delle trattative – delle 600 tonnellate destinate a Columbra, la ripartizione prevede che 450 provengano dall’Ato Cosenza e 150 dall’Ato Crotone. Non si tratta di un problema di ripartizione, ma di inammissibilità della prosecuzione di un assetto che prevede di considerare la città di Crotone come pattumiera della Calabria».

Voce pronto a tutto

La suddivisione delle quote da conferire nella discarica del gruppo Vrenna viene comunque contestata dal presidente dell'Ato Crotone e sindaco della città pitagorica, Vincenzo Voce: «Ci hanno assegnato 150 tonnellate al giorno, quando ne produciamo tra le 180 e le 200. Se permettete, la faccio io un’ordinanza per problemi sanitari e vediamo di ripulire la città». Tra l'altro, proprio nelle scorse settimane, l'Ato Crotone era stata autorizzata a conferire fino a fine anno, gli scarti del selezionatore di Ponticelli nella discarica di Lamezia Terme e, ancor più di recente, al termovalorizzatore di Gioia Tauro. Di fatto, il conferimento non c'è stato e i rifiuti sono rimasti per strada.

Il sindaco annuncia anche un esposto in Procura: «A settembre 2019 ci fu un’altra ordinanza della Regione, sempre contingibile e urgente, per autorizzare il sopralzo della discarica di Sovreco. Gli altri Ato avrebbero dovuto restituire i volumi di discarica a Crotone, ma non hanno restituito che poche tonnellate».

Il sindaco di Crotone, che si dice pronto alle dimissioni, è un fiume in piena: «Ogni volta che c’è un emergenza rifiuti, vengono a riempire gli spazi che abbiamo qui a Crotone, non è più tollerabile. Sono anni che stanno facendo così e negli ultimi quattro anni hanno portato almeno 2 milioni di tonnellate di rifiuti». Ma c’è anche altro che preoccupa Voce: «I comuni del Crotonese rischiano il dissesto finanziario perché tra un anno e mezzo al massimo resteremo senza discarica e per conferire fuori regione ci vorrà il triplo dei soldi: Crotone non può permettersi di portare i costi del conferimento da 5 milioni a 12-15 milioni di euro. È una situazione gravissima, ma sembra che alla Regione di questo non importi».

Sindaci in assemblea permanente

Uniti, dunque, i sindaci promettono battaglia: hanno dato mandato a Voce di richiedere al prefetto l’indizione di un tavolo tecnico urgente e si sono costituiti in «assemblea permanente presso la Sovreco sino al superamento dell’emergenza ambientale al fine di porre in essere tutte le azioni consentite dalla legge».

«Non molleremo. Bisogna scongiurare che quando c’è l’emergenza si ritenga Crotone la soluzione di tutti i problemi – spiega Raffale Falbo, sindaco di Melissa – quindi è necessario che la Regione ascolti la voce dei sindaci e dei territori». Maggiore condivisioni sulle scelte la chiede anche Sergio Ferrari, sindaco di Cirò Marina: «Pur comprendendo le difficoltà che ci possono essere sull’intero territorio regionale per l’emergenza rifiuti, è chiaro che questo territorio merita rispetto».

All’assemblea dell’Ato di Crotone di questa mattina, oltre a Voce, Ferrari e Falbo, erano presenti anche i sindaci Francesco Paletta di Cirò, Maria Grazia Vittimberga di Isola Capo Rizzuto, Carmine Barbuto di San Mauro Marchesato, Nicola Bilotta di Roccabernarda, Francesco Durante di Castelsilano, Alfonso Dattolo di Rocca di Neto, Sergio Bruno di Strongoli, Marianna Caligiuri di Caccuri, Rosario Macrì di Belvedere Spinello, Antonio Barberio di Scandale, Annibale Parise di Mesoraca, Lucio Giordano di Santa Severina.

Sul posto, anche alcuni assessori e consiglieri comunali di Crotone, il direttore dell'Ufficio della pastorale sociale e del lavoro della Diocesi don Pasquale Aceto e un gruppo di semplici cittadini.