Nel primo giorno di riavvio dei conferimenti in discarica, il motore del sistema si inceppa. Nella pomeriggio di ieri il dipartimento Ambiente della Regione Calabria aveva, infatti, predisposto un fitto calendario per la gestione del flusso dei rifiuti, accumulati in tonnellate negli impianti di trattamento calabresi e che a partire da questa mattina e fino al 30 maggio avrebbero finalmente trovato uno sbocco in discarica. Ma le frizioni non sono mancate e i conferimenti, almeno in mattinata, sono saltati.

 

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Il calendario dei conferimenti

Per questa mattina il dipartimento Ambiente aveva autorizzato gli impianti di Lamezia Terme, di Catanzaro, di Gioia Tauro e di Siderno a trasportare gli scarti di lavorazione nella discarica privata di Celico, di proprietà del gruppo Vrenna titolare anche del sito crotonese di località Columbra. La quota più alta è consentita a Lamezia Terme: 140 tonnellate al giorno in virtù di un contratto già in essere tra Logica, gestore dell'impianto, e Miga, proprietaria della discarica. Ma ulteriori volumetrie erano state messe a disposizione degli altri impianti sulla scorta dell'ordinanza emanata nei giorni scorsi dalla Regione: 40 tonnellate al giorno all'impianto di Gioia Tauro, 40 tonnellate all'impianto di Siderno e 80 tonnellate all'impianto di Alli di Catanzaro

 

Mezzi bloccati

I cinque mezzi partiti però alla volta di Celico sono rimasti bloccati ai cancelli senza poter scaricare. La società ha infatti preteso l'analisi dei rifiuti mentre la Regione aveva autorizzato gli impianti a conferire in deroga alla procedura di omologa.
Considerata l'emergenza incombente nel settore dei rifiuti, il dipartimento Ambiente aveva, infatti, concesso il trasporto e lo scarico degli scarti senza una preventiva analisi dei rifiuti, una deroga che ha trovato il secco rifiuto della discarica privata che ha bloccato i mezzi ai cancelli. Si tratta, in particolare, di tre camion provenienti dall'impianto di trattamento di Catanzaro e due, rispettivamente, di Gioia Tauro e Siderno. Il controllo dei carichi sarebbe servito alla discarica privata per fugare ogni dubbio sulla natura del trasporto: rifiuti solidi urbani o altro. Ma sullo sfondo resta strisciante il disappunto della società che, per effetto dell’ordinanza, dovrà ora garantire spazi nella propria discarica a rifiuti provenienti da tutta la Calabria pur avendo vincolato quelle stesse volumetrie ad un contratto già sottoscritto con il solo impianto di Lamezia Terme per la durata di due anni. Il timore è quello di esaurire i volumi ben prima del tempo previsto.

 

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