Accrescere la consapevolezza circa la ricchezza del patrimonio naturalistico, e in particolare marino, della Calabria e la necessità di tutelarlo. La tutela non può articolarsi nel solo contrasto o nella sola repressione dei crimini ambientali. Essa deve declinarsi anche nella promozione e nella ricerca. Da qui il connubio alla base del progetto Educare per amare lanciato dal gruppo LaC Diemmecom lo scorso novembre e oggi conclusosi a Reggio Calabria, nella suggestiva cornice della terrazza del museo Archeologico nazionale.

Dopo l’evento lancio a Falerna e il primo convegno a Rende, preceduto dalla sottoscrizione della lettera di intenti da parte dell’arma dei Carabinieri e l’università della Calabria, oggi il convegno conclusivo a Reggio Calabria. Un convegno che è stato occasione per l’annuncio della seconda stagione del format televisivo “Blu Calabria” di Francesca Mirabelli, presidente dell’associazione Mare pulito Bruno Giordano, e per la presentazione del nuovo programma “Una regione per girare” con Gigi Misefari e Nino Stellittano.

Un percorso di promozione che ha coinvolto anche l’istituto comprensivo Amerigo Vespucci di Vibo Marina, oggi presente con una delegazione di piccole studentesse e piccoli studenti, a testimonianza dell’impegno volto alla sensibilizzazione delle giovanissime generazioni.

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Ricerca e tutela

Il binomio ricerca-tutela risuona nell’intervento del generale dell’Arma Pietro Salsano che accenna al protocollo tra carabinieri e Unical che presto sarà sottoscritto. Un atto che formalizzerà gli intenti già condivisi lo scorso novembre.

«L’Arma costituisce oggi la polizia ambientale, avendo anche assorbito il corpo forestale dello Stato. Dunque per l’azione capillare di cui è capace, essa riveste un ruolo fondamentale nel contrasto dei crimini di natura ambientale. Il protocollo che andremo a sottoscrivere, sancendo la collaborazione tra mondo accademico e la realtà territoriale nella quale siamo in prima linea, ci consentirà di porci all’attenzione degli studenti e dei dipartimenti che vogliano collaborare con noi per fare ricerca e coadiuvarci nel censimento delle problematiche ambientali in Calabria», ha sottolineato il generale Pietro Salsano, comandante della Legione Carabinieri Calabria.  

Conoscenza e promozione

«Noi abbiamo un territorio splendido, un mare stupendo. Sono tutte positività che dobbiamo valorizzare e tutelare. Sono, dunque, sempre benvenuti progetti di questo respiro, volti a sensibilizzare e a promuovere la conoscenza del nostro straordinario patrimonio naturale», ha sottolineato Maria Stefania Caracciolo, viceprefetto di Reggio Calabria.

«Da anni il museo lavora sul connubio tra natura e cultura. A questo ci richiama la nostra Costituzione che nel suo articolo 9 tra i compiti della Repubblica prevede anche la tutela del Paesaggio. In questo territorio abbiamo la montagna e abbiamo il mare, un patrimonio straordinario ma anche fragile che dobbiamo proteggere e promuovere», ha sottolineato Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale.

Il nuovo parco marino calabrese

«Istituito con legge dallo scorso febbraio, il parco della Secca di Amendolara rappresenta un importante presidio di tutela e prevenzione. Un risultato conseguito anche grazie all’impegno del presidente Occhiuto e della consigliera regionale Pasqualina Straface. Si tratta di uno strumento straordinario per sollecitare anche la consapevolezza circa l’essenzialità della tutela del mare per compiere quel salto di qualità che da tempo la Calabria attende. Un risultato che, unitamente al premio Mare pulito, attesta un impegno antico dell’amministrazione comunale di Amendolara che della tutela ambientale ha fatto un suo punto di forza. Abbiamo provveduto al collettamento alla rete fognarie di sette chilometri di costa, costruito impianti fotovoltaici e conseguito l’autonomia energetica, incentivato la raccolta differenziata che supera l’80%, costruito pozzi di acqua potabile ed eseguito interventi per contrastare la dispersione idrica» ha sottolineato Salvatore Antonello Ciminelli, consigliere comunale di Amendolara con delega ai Parchi.

L’impegno delle università

«Il mare è un brand da promuovere. Esso richiede competenze trasversali e interdisciplinari. Il corso di laurea che sarà attivato dal prossimo anno accademico 2023-2024 denominato “Tecnologie del mare e della navigazione” garantisce proprio questo. Esso non avrà un’impostazione canonica legata al solo mondo della nave ma avrà un approccio dinamico alle problematiche dei porti e delle coste, nel rispetto della tutela e della salvaguardia ambientale. Dunque un corso di laurea in cui necessario sarà un solido background di carattere ingegneristico, attorno al quale faranno sistema anche competenze in materia di economia, diritto, biologia. Un progetto formativo ben delineato», ha sottolineato Giuseppe Mendicino, direttore del dipartimento di Ingegneria dell’ambiente dell’Unical.

«Mare, ambiente, territorio, l’università Mediterranea si sente particolarmente coinvolta a partire dalla sua denominazione. Il mare, infatti, ci spinge a tutelare l’ambiente come spazio di sviluppo, economia e cultura. Tutti i nostri dipartimenti sono coinvolti con progetti di ricerca e percorsi formativi. La bellezza si mostra attraverso la delicatezza degli equilibri che la compongono e attraverso la fragilità che noi dobbiamo tutelare», ha sottolineato il Daniele Cananzi, direttore del dipartimento Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane dell’università Mediterranea di Reggio Calabria.