I vertici nazionali dell'Associazione hanno voluto fortemente realizzare il primo Focus Energia allo University Club dell'Ateneo Calabrese. E il presidente Ciafani chiede una mano al territorio
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Centodieci eventi climatici estremi negli ultimi venticinque anni. Su un totale di oltre duemila registrati in Italia, sono circa il 4,7%. Concentrati esclusivamente in Calabria. Un dato preoccupante. Ragion per cui l'appuntamento di Legambiente all'Unical in cui si discute di energie rinnovabili diventa centrale. L'evento, organizzato dall'associazione insieme al dipartimento di fisica dell'Ateneo di Arcavacata, cerca di fare il punto sull'uso delle alternative al gas fossile nella nostra regione. Anche perché, come ricordato dal delegato del rettore, Prof. Vittorio Ferraro, da noi sole e vento non mancano.
Un appuntamento al quale ha partecipato anche il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, che da anni si batte in prima linea per le energie rinnovabili. «Il Sud può dare un contributo straordinario, sia negli impianti a terra sia in quelli a mare. E soprattutto ne trarrebbe beneficio occupazionale». Da questo punto di vista fa eco a Ciafani la presidente regionale, Parretta. «Alla Regione Calabria chiediamo più coraggio, perché questo tipo di energia è una grande occasione».
Energie Rinnovabili, il punto di Ciafani ed Eroe
A moderare l'incontro Katiuscia Eroe, Responsabile Energia Nazionale di Legambiente. «Veniamo da un periodo di disinformazione fortissimo sulle energie rinnovabili. Basti pensare a quello che si è detto sulle case green. Il "costo per i cittadini" tanto paventato si è poi riversato in bolletta». L'obiettivo da perseguire, secondo Eroe e Ciafani, è quello di avere una politica lungimirante e intelligente. Anche in un dialogo con la Regione Calabria. «Noi facciamo il primo Forum Energia qui proprio per cercare un dialogo, un confronto e un ragionamento. Dobbiamo proporre alternative a soluzioni magari più immediate, come i rigassificatori, ma che poi condannano il territorio per i seguenti trent'anni».
Sulle energie rinnovabili Stefano Ciafani pone un punto fermo e chiede una mano al territorio. Le proteste per le piattaforme di estrazione petrolifera nel Mar Ionio, ad esempio, secondo il presidente nazionale di Legambiente devono avere un taglio differente. «Dobbiamo dare delle alternative. Continuare a dire "no" e basta permette ai proponenti di quegli impianti di arrivare al termine di un percorso autorizzativo senza modifiche progettuali.
Con un'alternativa davanti, invece, ci sarebbe possibilità di contraddittorio»