INTERVISTE | Il comandante regionale dei carabinieri forestali chiede la collaborazione dei calabresi nel corso della conferenza stampa relativa all’ultima fase delle operazioni preventive di controllo delle coste: «Abbiamo bisogno di maggior controllo sociale» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Le attività di controllo del territorio per la salvaguardia ambientale, in particolare delle coste e dei corsi d'acqua interni, nell'ottica di garantire una stagione turistica contraddistinta da mare pulito e paesaggi privi di inquinamento, non si esauriscono con le tre fasi dell'Operazione Deep.
I carabinieri territoriali e forestali, insieme alla Regione per il tramite dell'Arpacal e con il contributo della stazione zoologica Anton Dohr proseguiranno nella loro azione repressiva, ma soprattutto preventiva ed educativa. Con questo primo step si è voluto lanciare un segnale: «L'Arma nelle sue funzioni di polizia ambientale è presente - ha sottolineato il comandante provinciale di Crotone Gabriele Mambor che ha portato anche i saluti del comandante della Legione Carabinieri Calabria Pietro Salsano - La nostra attività continuerà ad essere incessante».
Una sorta di avvertimento: tutte le aree saranno scandagliate palmo a palmo. Chi commette infrazioni sarà individuato e sanzionato. «Anche nelle zone più impervie grazie al lavoro dei Cacciatori di Calabria e all'impiego dei droni. La salvaguardia el patrimonio naturalistico costituisce una priorità. Anche nell'ambito del Pnrr sono state previste misure finanziarie a sostegno delle bonifiche e della tutela dei luoghi. L'educazione alla tutela ambientale è un patrimonio per tutta la comunità».
Incisive anche le parole di Giorgio Maria Borrelli, comandante regionale dei carabinieri forestali della Calabria: «registriamo negli ultimi anni una maggiore sensibilità dei cittadini verso il contrasto dei reati ambientali. Quello che ancora manca è il passaggio successivo, ovvero trasformare questa sensibilità in un controllo sociale. I cittadini devono diventare sentinelle del territorio ed intervenire con la denuncia qualora riscontrassero anomalie. Questo aspetto culturale è di fondamentale importanza. Sul piano normativo gli strumenti sono adeguati. Oltre alle sanzioni sono previste modalità di ravvedimento operoso, nella direzione di risolvere le problematiche anche con uno spirito collaborativo, laddove possibile». Ecco le interviste