Il deputato calabrese: «Con tutti i colleghi in commissione Ambiente abbiamo ribadito il nostro no. L’Europa considera l’incenerimento dei rifiuti una pratica sbagliata, che non finanzia in alcun modo»
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«Con tutti i colleghi del Movimento 5 Stelle in commissione Ambiente abbiamo ribadito che ci opporremmo ad ogni sistema di incenerimento dei rifiuti a Gioia Tauro, convinti che si debbano invece realizzare impianti per il recupero di materia e che sia indispensabile migliorare la raccolta differenziata e puntare sull’economia circolare». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito.
«Con un comunicato stampa, come componenti M5S della commissione Ambiente abbiamo ieri chiarito, ancora una volta, perché il Movimento è fermamente contrario agli inceneritori: a Roma, nel Nord, a Gioia Tauro e nel resto del Paese. Avevo partecipato – spiega lo stesso parlamentare – alle proteste di comitati e sindaci contro il potenziamento dell’inceneritore di Gioia Tauro. Mi ero impegnato a portare a Roma le istanze del territorio, che riguardano la tutela della salute della popolazione locale e la salvaguardia dell’ambiente. Non esistono, infatti, inceneritori privi di rischi per la collettività. Anche quando di ultima generazione, questi impianti inquinano, sono un pericolo per la salute umana, sprecano energia, liberano gas serra e quindi aggravano la crisi climatica».
«Mente – prosegue il deputato M5S – chi sostiene il contrario oppure è ignorante. L’Europa considera l’incenerimento dei rifiuti una pratica sbagliata, che non finanzia in alcun modo. Secondo l’Unione europea, inceneritori e discariche devono essere residuali e la gestione dei rifiuti va basata su prevenzione, riparazione e riciclo, che peraltro creano lavoro stabile e dignitoso, di cui la Calabria ha tanto bisogno. Ingrandire l’inceneritore di Gioia Tauro – conclude D’Ippolito – significherebbe buttare soldi. Sarebbe una scelta nemica del territorio e rappresenterebbe soltanto un pretesto per non impegnarsi nella raccolta differenziata e nel riciclo dei rifiuti».