Nuova sospensiva del Consiglio di Stato in attesa del giudizio di merito sull’applicazione di un regolamento che vieta l’installazione dei piloni su terreni privati. Continua lo scontro tra il Comune e la ditta che chiede di installare il ripetitore per la telefonia mobile
Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Nella partita tra la Inwit Spa ed il Comune di Domanico, arriva un nuovo pronunciamento della giustizia amministrativa in favore della locale municipalità, determinata ad impedire la costruzione, su un terreno privato, di un traliccio di circa 18 metri di altezza destinato alla installazione di ripetitori di telefonia mobile.
Regolamentare il comparto
Al fine di evitare che infrastrutture così invasive possano sorgere in maniera indiscriminata sul territorio e senza tenere conto degli interessi della collettività, l’amministrazione si è dotata di un apposito regolamento con cui ne prescrive la costruzione esclusivamente in terreni di proprietà pubblica dietro rilascio di apposita autorizzazione. La Inwit Spa ha impugnato tale regolamento davanti al Tar e tuttavia, ha dovuto sospendere i lavori per effetto di una ordinanza con cui il Consiglio di Stato, il 7 aprile 2024, ha imposto al tower operator di mantenere inalterato lo stato dei luoghi in attesa che la questione fosse dipanata.
La sentenza di primo grado
Il 30 dicembre 2024 il Tar Calabria, con sentenza di primo grado, si è espresso in favore della Inwit Spa. Sul provvedimento il Comune di Domanico ha presentato appello. Nel frattempo però la Inwit Spa ha depositato allo sportello unico dell’edilizia dell’ente, lo scorso 24 gennaio, la comunicazione di ripresa dei lavori con decorrenza dal successivo 27 gennaio 2025, determinando un ricorso d’urgenza del Comune di Domanico, assistito dall’avvocato Agostino Rosselli, davanti al Consiglio di Stato.
L’opera può aspettare
E il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Domanico: il massimo organo di giustizia amministrativa ha infatti stabilito che lo stato dei luoghi, nonostante il pronunciamento di primo grado del Tar, debba ugualmente rimanere inalterato finché non sarà definito anche il giudizio di appello, valutando la salvaguardia del contesto ambientale come un aspetto necessario nel bilanciamento dei contrapposti interessi delle parti. L’udienza per la trattazione di merito della questione è stata fissata per il 19 giugno 2025.