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La Calabria continua ad attirare su di sé gli occhi del mondo. Stavolta, a scoprire una regione ancora sconosciuta ma ricca di fascino, è James Burch, giornalista del National Geographic, che in un articolo sul noto magazine americano ha presentato i vicoletti scoscesi di Roghudi Vecchio, piccolo gioiello aspromontano abbandonato nei primi anni ’70 del secolo scorso.
Il paesino, abbarbicato su un costone roccioso inespugnabile, viene presentato da Burch proprio per la sua particolare storia, che affonda le radici nell’XI secolo, e per la sua identità grecanica, incarnata da un dialetto che presenta molti elementi riconducibili all’antica lingua ellenica.
Non poteva mancare il riferimento all’Aspromonte, considerato «base operativa per la potente organizzazione criminale calabrese, la ‘ndrangheta».
Nel chiudere il reportage, correlato da immagini aeree mozzafiato sul paesino fantasma, il giornalista ha fatto riferimento alla terribile alluvione che provocò lo spopolamento e la conseguente nascita di Roghudi Nuovo.