«Senza un'adeguata conoscenza geologica è impossibile comprendere i rischi cui un dato territorio è esposto. La mitigazione dei rischi non può prescindere da una seria politica di prevenzione che includa azioni di tipo non strutturale, a partire dalla pianificazione territoriale e dalla diffusione di conoscenze sui rischi naturali e sui comportamenti di autoprotezione in caso di evento, da inserire nei programmi educativi fin dalla scuola primaria». Lo afferma in una nota Alfonso Aliperta, presidente dell'Ordine dei Geologi della Calabria, dopo il terremoto registrato nei giorni scorsi al largo di Tropea. «Un terremoto - prosegue - produce effetti più o meno gravi a seconda della costituzione geologica del sottosuolo e delle caratteristiche dinamiche dei terreni. La conoscenza di tali aspetti, prettamente geologici, è quindi imprescindibile per poter determinare gli 'effetti di sito', ovvero il comportamento dei terreni sottoposti ad azione sismica.

 

La Regione Calabria ha recentemente predisposto un piano di interventi di adeguamento sismico, impegnando cospicue risorse finanziarie da destinare alle tante scuole 'non sicure'. Tale iniziativa, indubbiamente meritoria nelle intenzioni, presenta, tuttavia, importanti criticità nelle modalità di attuazione: la concessione dei finanziamenti è, infatti, condizionata alla presentazione del 'progetto definitivo' degli interventi di adeguamento sismico da parte dei Comuni. Purtroppo, questi ultimi spesso non possiedono adeguate risorse finanziarie per poter eseguire le indagini necessarie (geognostiche, geotecniche, sismiche e strutturali), e spingono i professionisti incaricati a progettare sulla base di conoscenze 'parziali', spesso 'superficiali'.

 

L'Ordine dei Geologi della Calabria ha evidenziato più volte tali problematiche alla Regione, proponendo tra l'altro l'istituzione di un 'fondo di rotazione per la progettazione' cui i comuni possano attingere per reperire le risorse necessarie: in tal modo, si renderebbero disponibili i fondi necessari per eseguire indagini esaustive a supporto della progettazione, innalzando i livelli sicurezza. Inoltre, è stato proposto di potenziare le strutture tecniche degli Uffici tecnici decentrati, adibite alle verifiche dei progetti e al rilascio delle autorizzazioni sismiche, assicurandola presenza di geologi per la verifica delle attività progettuali di specifica competenza». «Purtroppo - afferma ancora Aliperti - tali richieste sono rimaste inascoltate. Non è saggio rimandare l'adozione di simili provvedimenti. Chi ha la possibilità deve agire subito per cercare di invertire la rotta e limitare effetti altrimenti catastrofici. Nella speranza che il prossimo evento sia, ancora una volta, soltanto un campanello d'allarme».