La denuncia sulla gravissima situazione del ghetto rom di Ciambra a Gioia Tauro arriva dal consigliere di minoranza Lino Cangemi. L'ex candidato a sindaco della città del porto ha documentato con un video amatoriale le tonnellate di spazzatura che da anni non vengono rimossi e la pessima situazione anche delle strade. In un lungo servizio, del 21 luglio scorso, il nostro network aveva fotografato una situazione di estremo degrado che, pare, permane nonostante gli appelli della politica cittadina.

 

«Nel ghetto Ciambra – ha commentato Cangemi - continuano a peggiorare le condizioni igienico-sanitarie, il dramma è sotto gli occhi di tutti, ma il sipario del silenzio è sceso sulla stessa scena che fino a qualche tempo fa aveva attori politici pronti a mettersi in fila per un’intervista o semplicemente un selfie per un post sui social. Anche il sindaco Aldo Alessio, in un’intervista rilasciata il 21 Luglio a LaC News24 dichiarava: “Dopo le chiacchiere ci vogliono i fatti. La situazione a Ciambra è moto grave, ci sono forti criticità, per questo motivo abbiamo chiesto al ministero dell’Ambiente e alla Regione perché abbiamo bisogno di ingenti risorse economiche per fronteggiare una difficile situazione igienico sanitaria”. Questo, oltre a quanto proposto in campagna elettorale, mi ha fatto ben sperare, ma dopo 148 giorni la situazione è addirittura peggiorata».

 

Secondo Cangemi è «inutile dire, alla luce dei fatti, che degli abitanti del ghetto non interessa niente a nessuno, inutile pensare che basta mandare i bimbi a scuola per farli crescere diversamente se poi mangiano e giocano tra l’immondizia e visibili fogne a cielo aperto. L’intera area va completamente riqualificata se non bonificata.

Mi aspetto che il Sindaco si attivi immediatamente per dare una soluzione concreta a questa vergogna. La Ciambra non può continuare ad essere utilizzata come bacino di voti al momento delle elezioni per tornare, poi, ad urne chiuse, nel dimenticatoio, abbandonata al più totale degrado, nel silenzio colpevole di tutte le Istituzioni».