Piano d’ambito rifiuti Ato e comunicazioni su situazione pagamenti dei comuni. Questi i punti all’ordine del giorno dell’assemblea dei sindaci della Locride, a cui hanno preso parte il sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace, il consigliere metropolitano delegato al ciclo integrato dei rifiuti, Salvatore Fuda e il sindaco di Siderno, Maria Teresa Fragomeni. L’incontro, che è stato ospitato nell’aula consiliare del Comune di Siderno, ha concluso il ciclo di appuntamenti programmati sul territorio dall’Ente di Palazzo "Alvaro" con l’obiettivo di approfondire la proposta definitiva del Piano d’ambito per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

«È un metodo di lavoro ben preciso che ci siamo dati e in cui crediamo fermamente – ha detto Fuda - In questi due anni ci siamo mossi in questa direzione anche sul fronte della partecipazione attiva alle scelte come nel caso dell’impianto di destinazione finale della Locride. Abbiamo escluso delle aree, come Siderno e Casignana che hanno già avuto impianti, per individuare, attraverso un sistema tecnico affidato ai nostri esperti, le porzioni di territorio che è possibile destinare a tale servizio. Tutto ciò, è bene ricordarlo, avviene nel contesto di cambio radicale di governance, in virtù della nuova legge regionale che ha tolto competenze alla Città metropolitana e alle altre Ato mediante il modello dell’Ato unica. Naturalmente noi fino all’ultimo minuto continueremo a lavorare lungo il nostro percorso, come dimostra del resto la pubblicazione del bando per la gestione degli impianti di Gioia Tauro e Siderno. Sulla nuova governance regionale – ha infine sottolineato il consigliere metropolitano - abbiamo chiesto al presidente Occhiuto di considerare la particolarità della Città Metropolitana e dunque la possibilità di poter gestire in maniera autonoma il ciclo integrato dei rifiuti, sempre naturalmente nel quadro del coordinamento regionale».

Nel trarre le conclusioni del dibattito il sindaco f.f. Versace ha poi rimarcato la centralità della fase d’ascolto che la Città metropolitana sta attuando nei confronti delle comunità locali. «Non possiamo tuttavia ignorare – ha poi aggiunto l’inquilino di Palazzo “Alvaro” - che il contesto generale per questo delicato e fondamentale settore, sia caratterizzato da poca chiarezza in questo momento. Non sappiamo ancora cosa accadrà non solo per il Piano d’ambito dei rifiuti, ma anche per l’idrico e quindi lo sforzo è quello di delineare una strategia comune che non ci metta nelle condizioni di inseguire una nuova emergenza estiva. E poi bisognerà capire, anche in sede di Consiglio metropolitano, cosa fare dell’Ups rifiuti della Città metropolitana alla luce della nuova multi-utility regionale.
Vogliamo collaborare costruttivamente con il presidente Occhiuto al quale abbiamo anche consegnato dei nostri contributi insieme alla richiesta di incontri con il coinvolgimento della conferenza dei sindaci metropolitani, sempre procedendo nel solco della nostra linea amministrativa. Peraltro, mi preme ribadire, - ha poi concluso Versace - che noi non abbiamo mai detto di essere totalmente contrari alla multi-utility, semmai abbiamo rimarcato la necessità di tenere in debito conto l’ordinamento giuridico della Città metropolitana che è diverso rispetto agli altri territori sulla base di quanto prevede una legge dello Stato, la Delrio, che purtroppo solo a queste latitudini non si riesce ancora a recepire in modo compiuto».