Criticità quanto pe le produzioni quanto per strutture e infrastrutture: «Sfasamenti stagionali sempre più frequenti»
Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Il gelo e la neve abbondante al centro sud con il brusco abbassamento delle temperature conferma le anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all'agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. E' quanto afferma la Coldiretti nel fare un primo bilancio dell'ultima ondata di maltempo nelle campagne.
«L'eccezionalità degli eventi atmosferici - sottolinea la Coldiretti - è ormai diventata la norma e si manifesta con una più elevata frequenza di sbalzi termici significativi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L'ultima ondata ha messo in ginocchio in molte regioni le coltivazioni e gli allevamenti dove gli animali sono impreparati al grande freddo e si registrano difficoltà anche per le tubature gelate che non riescono a portare l'acqua negli abbeveratoi. Nelle campagne della Penisola - continua la Coldiretti - le temperature sotto lo zero danneggiano le coltivazioni invernali come carciofi, finocchi, sedano, prezzemolo, cavoli, verze, cicorie e broccoli ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra».
Preoccupa il peso della neve sulle piante e sulle serre: «Le temperature di molti gradi al di sotto dello zero per più giorni – specificano - rischiano di compromettere anche le piante, dagli agrumi per cui il gelo potrebbe determinare la spaccatura degli spicchi, agli ulivi. Per evitare l'isolamento delle aziende e delle stalle sono in azione anche i trattori degli agricoltori della Coldiretti attrezzati come spalaneve per pulire le strade e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo». I mezzi agricoli sono al lavoro «per consentire la circolazione anche nelle aree più interne e difficili anche garantire le consegne di prodotti deperibili salvati dal gelo con la riapertura del mercati».