VIDEO | Da quattro giorni le acque nere provenienti dalle tubature formano piscine maleodoranti. E mentre cresce la preoccupazione nel popoloso quartiere di Catanzaro, una signora racconta: «Abbiamo dovuto aprire il tombino perchè l'acqua mi entrava nel bagno»
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L'acqua si sa, in giornate con temperature particolarmente estreme, rappresenta una risorsa richiesta e inestimabile. Non a viale Isonzo però, dove il prezioso liquido diventa al contrario minaccia alla salute pubblica e motivo di quotidiano disagio. «Ecco, abbiamo una fogna a cielo aperto da quattro giorni con una situazione igienico-sanitario a cui nessuno interessa» racconta Ida Di Bona. L'acqua sgorga infatti ostinata da ormai quattro giorni inonandano il piazzale d'acceso ai palazzoni e formando vere e proprie piscine che attentano alla salute dei residenti.
«Abbiamo dovuto aprire il tombino perchè l'acqua mi entrava nel bagno - racconta Daniela Marziano -. Io abito al pian terreno e tutto quello che vi era nella tubatura me lo ritrovavo nel bagno. Abbiamo dovuto mettere il letto nel salotto per poter dormire perchè la camera da letto comunica con il bagno. Ci siamo dovuti trasferire nel salotto». «A casa mia c'è un'anziana - rincara la dose Graziella Sinopoli -, mia madre che è gravemente ammalata, ci sono bambini piccoli, bambini anche molto ammalati. Che cosa dobbiamo fare?» si domanda.
A nulla sono valsi infatti i tentativi di investire di responsabilità gli enti competenti: il Comune e l'Aterp. Il primo secondo il racconto dei residenti avrebbe garantito la risoluzione del problema in breve tempo senza, tuttavia, effettuare alcuna attività. La seconda si sarebbe, invece, lavata le mani dicendo che «tra tutti gli inquilini che abitano in questi palazzi nessuno paga l'affitto e quindi secondo loro è giusto che noi dobbiamo vivere in questo stato» ha riferito Ida Di Bona.
Luana Costa