VIDEO | Lo ha dichiarato il dirigente del settore Ambiente della Città metropolitana Pietro Foti. Al via anche i lavori di ammodernamento dell’impianto di Sambatello
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La scorsa estate si è manifestata, in tutta la sua evidenza, le necessità delle discariche di servizio, assenti nell’Ato reggino. In particolare il comune di Reggio ha attraversato un momento di grande difficoltà, segnato anche dalla precarietà del trattamento della frazione organica, specie dopo l’incendio che lo scorso settembre ha interessato l’impianto di Siderno. Nell’attesa dell'operatività, annunciata per fine mese, della discarica di Melicuccà dissequestrata dopo anni, gli scarti finali di Sambatello, ad esempio sono stati conferiti prima in Puglia, in discarica privata, poi a Cassano e adesso a Lamezia Terme. Da qui l’urgenza di rendere autonomo tanto l’ecodistretto dello Stretto, in cui ricade il comune di Reggio Calabria che per dimensioni registra sempre gravi criticità, quanto l’Ato.
Una soluzione è concretamente all'orizzonte. Entro maggio, infatti, la discarica di Melicuccà dovrebbe essere aperta e costituire un punto di riferimento per l'intero territorio metropolitano reggino, in attesa della concretizzazione di altri progetti, più o meno definiti, di discariche di servizio a Motta San Giovanni, nella Piana e nella Locride.
La discarica di Melicuccà
«Siamo in attesa degli ultimi esiti di indagini del Cnr, dopo le quali si procederà con le valutazioni finali sull’utilizzo della discarica di Melicuccà. Al momento non ci sono elementi ostativi. Siamo stati scrupolosi fino in fondo, al punto da chiedere un ulteriore approfondimento per essere certi dell’utilizzo sicuro della vasca. Riteniamo che per la fine del mese la discarica sarà operativa», ha sottolineato il dirigente del settore Ambiente, Pietro Foti, che come Città Metropolitana sta seguendo direttamente i lavori in quanto soggetto attuatore designato dalla Regione lo scorso anno.
Questo per quanto riguarda la prima vasca ma a Melicuccà insiste anche il progetto di bonifica della vecchia discarica. «Siamo sempre sulla scorta delle analisi del Cnr per mettere in appalto i servizi di ingegneria anche per la bonifica della vecchia discarica», ha spiegato ancora il dirigente metropolitano Pietro Foti.
La frazione organica a Reggio città
Al momento, a fronte di circa 200 tonnellate a settimana di produzione, il comune di Reggio Calabria è stato autorizzato a conferire soltanto 100 tonnellate ogni sette giorni nell’impianto di Vazzano in provincia di Vibo Valentia e Celico in provincia di Cosenza. Se non si può conferire, non si raccoglie. Da qui ritardi e accumuli, purtroppo anche per strada.
«Invece dei tre ritiri, a volte riusciamo a farne soltanto due. Anche in questo senso chiediamo alla Città Metropolitana di indicarci una soluzione che possa garantirci maggiore stabilità», ha spiegato ancora l’assessore Paolo Brunetti.
È fiducioso anche su questo il dirigente Ambiente della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Pietro Foti. «L’impianto di Vazzano, soggetto finora a qualche restrizione, dovrebbe tornare a regime e consentire un conferimento maggiore. I lavori di ripristino quanto meno per il trattamento della frazione organica nell’impianto di Siderno dovrebbero essere eseguiti entro fine giugno ed inoltre Reggio Calabria potrà contare anche sull’impianto a Cittanova di Ecopiana che ha iniziato a lavorare in questa settimana e che per noi tratterà la frazione organica», ha annunciato il dirigente Foti.
L’ammodernamento dell’impianto di Sambatello
Altre notizie incoraggianti riguardano l’impianto di Sambatello a Reggio Calabria, che al momento lavora solo il rifiuto indifferenziato. L'impianto ha la prospettiva di divenire completo con piattaforma a recupero spinto anche per la frazione secca e la linea trattamento frazione umida a digestione anaerobica con produzione di biogas. «La consegna dei lavori di ammodernamento è in attesa di diventare definitiva. Entro il 2022, con Sambatello l’ecodistretto dello Stretto avrà un impianto in cui il ciclo integrato di trattamento sarà completo con la sola necessità per un po' di tempo di una discarica finale, in cui conferire volumi ridotti e scarti migliori. Ci sarà, inatti, un abbattimento della percentuale di scarti che dall’attuale 45%, già bassa rispetto agli altri impianti di Siderno e Gioia Tauro, scenderà al 20%/25%», ha spiegato il dirigente Ambiente della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Pietro Foti.
Micro discariche urbane diffuse a Reggio
L’emergenza rifiuti riacutizzatasi nei mesi scorsi per ragioni di conferimento degli scarti finali in discarica di servizio assenti nell’Ambito territoriale Ottimale (Ato) di Reggio Calabria, sembra gradualmente rientrare. La soluzione della predisposizione delle ecoballe, con rifiuti imballati tal quali, cioè non trattati nell’impianto di Sambatello e trasferiti direttamente in Puglia dalla scorsa estate, sta ponendo l’impianto medesimo nelle condizioni di poter accogliere e lavorare regolarmente i rifiuti indifferenziati, prodotti dai comuni dell’ecodistretto dello Stretto, tra cui Reggio Calabria, che da solo produce ogni giorno 120-130 tonnellate delle 200 che possono essere conferite.
Una situazione questa che dovrebbe normalizzare la raccolta a Reggio città se parte di cittadinanza reggina non avesse perso fiducia e non si fosse stancata di pagare i tributi per un servizio a singhiozzo e di vedere una città sempre sporca e se altra parte nel frattempo avesse adottato comportamenti civili.
L’aumento di discariche urbane e di ammassi di rifiuti non differenziati in giro per la città costituisce non solo un fattore di forte degrado ma rappresenta anche un aggravio di lavoro. Risorse (oltre 350 unità di personale in Avr) che dovrebbero dedicarsi alla raccolta porta a porta si ritrovano a dover rimuovere i sacchi abusivamente lasciati per strada. «Se ci ritroviamo ogni giorno a impiegare personale per ripulire le strade, invece dei pianerottoli delle abitazioni, non riusciamo né a dare qualità al sistema di raccolta differenziata né a tenere pulita la nostra città», ha sottolineato il dirigente Ambiente del comune di Reggio Calabria, Domenico Richichi.
«Sono in corso riunioni operative per ottimizzare il lavoro di Avr» sottolinea l’assessore all’Ambiente del comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti che rilancia con un nuovo appello, evidenziando centralità della collaborazione della cittadinanza. «La raccolta differenziata va fatta. È l’unico strumento che abbiamo per uscire stabilmente dall’emergenza. Siamo consapevoli delle difficoltà e dei disservizi ma la pratica di differenziare il rifiuto costituisce l’unica via d’uscita da questo stato di disagio e degrado. La situazione è in fase di miglioramento. L’impianto di Sambatello lavora a regime. Dobbiamo avere fiducia», ha ribadito l’assessore comunale Paolo Brunetti.
Sul fronte raccolta, inoltre, la macchina amministrativa del Comune di Reggio è al lavoro per l’individuazione del nuovo soggetto deputato alla raccolta e che dal primo luglio dovrà sostituire Avr, ad oggi già in regime di proroga. «Stiamo lavorando chiudere la gara avviata a marzo ed individuare al più presto la società che si occuperà a Reggio della raccolta», ha spiegato il dirigente comunale, Domenico Richichi.
Le ecoballe
Ad oggi la trasferenza in Puglia, in scadenza il prossimo 15 maggio, ha consentito di smaltire l’imponente carico di accumulo straordinario di 1000 tonnellate di rifiuto indifferenziato tal quale, consentendo a Sambatello di tornare a regime e di essere dedicato all’indifferenziato porta a porta, sempre micro discariche urbane abusive permettendo. «Restano solo 100 tonnellate ma sono gli scarti della lavorazione dell’impianto che di routine vanno al termovalorizzatore di Gioia Tauro», ha concluso il dirigente comunale Domenico Richichi.