L'impianto è ancora inagibile e la raccolta della spazzatura è in tilt. I sindaci della zona si sono riuniti in assemblea e si sono detti favorevoli all'attivazione una stazione di trasferenza
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L’indifferenziata in Puglia, l’organico ad Alli, nel Catanzarese. È questa la soluzione tampone proposta dalla Regione ai sindaci della Locride per la raccolta dei rifiuti sul territorio, ferma quasi da una settimana dopo l’incendio che ha devastato l’impianto di smaltimento di Siderno, ancora inagibile. La nuova emergenza ha imposto una ulteriore riflessione tra gli amministratori locali, che si sono confrontati in assemblea su come venire a capo di una situazione che rischia di mandare in tilt l’intero sistema di raccolta.
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In tal senso è stata accolta positivamente la proposta del primo cittadino di Roccella Jonica Vittorio Zito, favorevole all’attivazione di una stazione di trasferenza, per sopperire temporaneamente alla necessità di limitare i costi di trasporto del rifiuto destinato ai centri di trattamento o alla discarica. Il risultato è quello di avere un unico punto, in cui convergono i mezzi preposti alla raccolta rifiuti.
Intanto le notizie su un possibile ampliamento e potenziamento dell’impianto sidernese hanno messo in allarme la cittadinanza, preoccupata per le emissioni maleodoranti più volte denunciate.«Siamo vicini ai cittadini e alle associazioni di Siderno e Locri – ha espresso il presidente dell’associazione dei Comuni della Locride Caterina Belcastro – che vivono quotidianamente i disagi. Abbiamo aperto una riflessione seria sul futuro dell’impianto di San Leo e ogni progetto sull’area di Siderno o di Locri deve essere valutato insieme alle comunità».